Eventi e cultura
26 Novembre 2020
L'obiettivo è realizzare un documentario per valorizzare la vicenda professionale e umana dello storico opificio

Chi ricorda il Lanificio Hirsch? L’associazione Ilturco cerca testimonianze

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Al Wunderkammer arriva il primo Cinema Sospeso di Ferrara

Wunderkammer diventa anche cinema con il primo Cinema Sospeso di Ferrara. Oggi sabato 4 maggio alle 21 è prevista infatti la proiezione di Cielo Aperto, documentario di Ruggero Romano presentato alla 79ª Mostra del Cinema di Venezia, con il sistema democratico e trasparente pay-it-forward

Chi ricorda il Lanificio Hirsch? L’associazione Ilturco invita i ferraresi che hanno notizie di questa straordinaria avventura imprenditoriale a farsi avanti.

Aperto a Ferrara nel 1885, fu uno dei primi e più importanti maglifici italiani: esportava in tutto il mondo, dall’Egitto all’America Latina, e la qualità dei suoi scialli “alla berlinese” è rimasta nella leggenda. Fu avviato in via Fondobanchetto da Carlo Hirsch, la cui famiglia – ebrea, di origine tedesca – già si dedicava alla lavorazione artigianale della lana. Si trasferì poi in via Aldighieri, dove nascosto tra i palazzi sorgeva un grande complesso di capannoni, magazzini e uffici. Oltre ad impiegare centinaia di persone, si distinse a livello nazionale per l’introduzione negli anni venti di innovative politiche sociali, volte a migliorare la qualità della vita dei dipendenti. L’azienda – successivamente condotta dal figlio, Renato Hirsch – realizzò a proprie spese un asilo per i figli delle operaie, a cui era permesso assentarsi per allattare i bambini. Assicurò i propri dipendenti per tutelarli dagli infortuni, prima che l’assicurazione diventasse obbligatoria. Aiutò le famiglie che avevano padri, mariti o figli impegnati nella guerra in Etiopia con un contributo a fondo perduto. L’attività si interruppe nel 1939, anno in cui vennero promulgate le Leggi Razziali, con l’esproprio dello stabilimento operato dai fascisti.

Obiettivo della ricerca è recuperare una vicenda dimenticata e non investigata, sebbene di grande importanza, per lo sviluppo economico della provincia estense e per le innovative politiche di welfare aziendale adottate. Racconta Licia Vignotto, responsabile del progetto: «Vorremmo sostenere e veicolare una narrazione del Novecento ferrarese che comprenda e valorizzi il ruolo svolto dal comparto artigianale e industriale, che si affiancò alla tradizionale produzione agricola esprimendosi in esperienze significative. Agganciare il passato al presente, utilizzando la memoria storica per offrire alla comunità nuove chiavi di lettura per leggere e interpretare il potenziale del territorio».

Chiunque abbia modo di contribuire alla ricerca con testimonianze, fotografie, o anche solo semplicemente ricordando i discorsi ascoltati in famiglia, riferiti al lanificio e alla famiglia Hirsch, è invitato a scrivere a info@ilturco.it o a telefonare al numero 3391524410.

«Realizzeremo nelle prossime settimane un video dedicato alla storia del Lanificio e una presentazione online», spiega Riccardo Gemmo, presidente dell’associazione Ilturco. «Ci sarebbe piaciuto abbinare alla ricerca un evento pubblico ma per ora non è possibile. Consideriamo questo approfondimento il primo tassello di un puzzle più grande, che continueremo a costruire nei prossimi mesi».

L’iniziativa – sostenuta grazie al bando promosso dalla Regione Emilia-Romagna per valorizzare e divulgare la storia e la memoria del Novecento – si realizza in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea, il Museo del Risorgimento e della Resistenza, con il supporto del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com