Eventi e cultura
22 Novembre 2020
Nel volume anche le opere di diversi artisti ferraresi, da Minerbi a Nenci

Lo storico Panzetta racconta “Animali e Animaliers” nella scultura italiana tra Otto e Novecento

di Redazione | 2 min

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Tra le 456 immagini pubblicate che comprendono le sculture dei maggiori artisti ( per citarne alcuni: Canova, Canonica, Bistolfi , Wildt, Martini, Marini, Andreotti, Manzù, Messina, Fontana, ecc.) che hanno plasmato o scolpito in varie materie forme tratte da animali domestici e selvaggi.

Dei ferraresi presenti -nati o per operatività locale – i nomi di Arrigo Minerbi (1881-1960), Enzo Nenci (1903-1972), Antonio Alberghini (1888-1979) , Gino Colognesi (1899-1972), Napoleone Martinuzzi (1892-1977) e Mario Sarto (1885-1966).

Arrigo Minerbi è presente con il bronzo “Sulle rovine di Verdun” del 1915, rappresentato da un simbolico “gallo” che canta il riscatto della Francia in guerra iniziato con la tragedia della grande battaglia di Verdun, e con il marmo “L’aviatore caduto” del 1943, dove due aquile assistono alla morte dell’aquila caduta colpita in volo, mentre Enzo Nenci è presente con una terracotta patinata del 1951 che raffigurano due “Cavalli etruschi” impregnati di quel sentore metafisico che li colloca in una astrazione superiore alla loro natura. Antonio Alberghini, con un naturalista “Tacchino ”in terracotta che fa la ruota e Gino Colognesi con il “Toro” in bronzo del 1938 conservato alla Gam di Ca’ Pesaro e da un “Vitellino”, in bronzo; di Napoleone Martinuzzi (suo è il bellissimo San Giorgio posto sulla facciata della sede ferrarese delle Poste ) è il “Tacchino” in rame argentato del 1917, un bassorilievo conservato alla Gam di Ca’ Pesaro e di Mario Sarto, nato a Codigoro e autore di diversi monumenti ai Caduti nella bassa ferrarese, un fiero bronzeo “Leone” accovacciato posto nella Certosa di Bologna.

Una raccolta di immagini per rappresentare le nature animali come simboliche forme per raccontare una varietà di sentimenti umani.

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