Naomo Lodi indagato per peculato. Già chiuse le indagini
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Si è schiantato sui prati di Palmirano, a poche centinaia di metri dall'ospedale di Cona, un ultraleggero guidato da un uomo di 66 anni. La chiamata ai vigili del fuoco e alla Polizia di Stato è arrivata intorno alle 11.45. A dare l'allarme sono stati alcuni automobilisti di passaggio
Fondamentale per la sentenza è stato il riconoscimento dell'assenza di "problematiche relative alla meritevolezza". La libera professionista non aveva infatti contratto debiti in modo irresponsabile, ma era stata travolta da eventi esterni ritenuti a lei non imputabili
Era stato querelato per diffamazione dall'azienda per la quale lavorava a Bondeno ma il Tribunale di Mantova lo ha assolto perché il fatto non costituisce reato ritenendo la volontà di diffamare "palesemente assente"
Continua il problema dello spaccio in Gad e la conseguente opera di deterrenza delle forze dell'ordine. I carabinieri, transitando nei pressi del parchetto di via Porta Catena, nota un giovane che si avvicina a un uomo seduto su un muretto del parco.
Era scivolata due giorni fa dalle scale ed era stata soccorsa dal figlio. E non aveva intenzione di farsi portare in ospedale, troppa sarebbe stata la paura del Covid. E così gli avrebbe chiesto di assisterla e curarla lì, in mezzo ai gradini e al dolore per le conseguenze della caduta.
Fino a ieri mattina, alle 7, quando il figlio, 62 anni, si è svegliato e ha trovato l’anziana madre di 87 anni priva di vita.
A quel punto ha chiamato il 118, giunto sul posto insieme alle forze dell’ordine. La particolarità della situazione ha spinto il pm Andrea Maggioni ad aprire un fascicolo sulla morte sospetta che vede indagato proprio il familiare. Il sostituto procuratore ha già disposto l’autopsia del corpo, portato in Medicina legale.
Nel frattempo la squadra mobile sta conducendo le prime indagini. Sono stati sentiti i vicini e altre persone che potrebbero fornire indicazioni utili agli inquirenti, mentre il figlio, assistito dall’avvocato Giovanni Sorgato, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al magistrato.
La donna era conosciuta in città, avendo gestito per anni un esercizio commerciale in corso Giovecca, dove abitava ancora in un appartamento che era stato suddiviso in due abitazioni. Lei occupava il secondo piano e il figlio il primo.
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