Politica
15 Novembre 2020
Dure critiche di Roberta Fusari (Azione Civica) e Anna Ferraresi (Misto) alla richiesta del primo cittadino di togliere le ulteriori restrizioni: "Le sue parole dividono e alimentano la rabbia"

“Revocare l’ordinanza regionale? Dal sindaco solo scaricabarile, abbia più senso di responsabilità”

di Redazione | 4 min

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Il sindaco di Ferrara Alan Fabbri chiede alla Regione di revocare subito l’ordinanza emessa e in vigore dal 14 novembre ma le sue parole, lanciate attraverso Facebook, sono oggetto di aspre critiche da parte di Roberta Fusari (Azione Civica) e Anna Ferraresi (Gruppo Misto).

Sia Fusari che Ferraresi richiamano il primo cittadino a un maggior senso di responsabilità. Un’ordinanza, quella confermata dalla Regione, con misure restrittive che vanno ad aggiungersi a quelle previste per le zone arancione, che Fabbri sostiene “non abbia più ragione di esistere perchè il governo ha scelto deliberatamente di non ascoltarci e di non apprezzare i nostri sforzi”, aggiungendo che in questo modo la nostra è una regione “doppiamente penalizzata” e “in uno scenario più restrittivo rispetto a quello di altre regioni con il nostro stesso colore”. Parole non ascoltate dalla Regione che ha deciso invece di confermare l’ordinanza anche per evitare che l’Emilia Romagna possa essere in seguito inserita nell’ancora più restrittiva zona rossa (lockdown totale).

“Le parole del sindaco non sono ciò che ci saremmo aspettati”, commenta Roberta Fusari aggiungendo che “anche noi, caro sindaco, ci sentiamo presi in giro da quei rappresentanti istituzionali – assessore e presidente di sua nomina – che solo due settimane fa erano in piazza senza mascherina nel pieno di un assembramento che sarebbe dovuto essere una manifestazione degli imprenditori e per il loro sostegno”. “Ci sentiamo presi in giro – aggiunge – dal loro siparietto tragico svolto nella Casa comunale (nel suo ufficio in particolare), senza anche lei abbia mai preso le distanze da quanto accaduto. Nemmeno una parola, nonostante le richieste anche nell’ultimo Consiglio comunale. Come sempre, è riuscito a non dire nulla. Oggi ci sentiamo presi in giro ancora una volta, dalle sue parole che non esprimono nessun senso di responsabilità per la comunità che rappresenta, in un momento tanto difficile e delicato, che dividono e alimentano la rabbia che tanti provano per questa situazione. Comportarsi con responsabilità è ben altra cosa. Avere un profilo istituzionale è ben altra cosa dalla continua campagna politica che il suo partito sta promuovendo dall’alto dello scalone, che sarebbe la Casa Comunale”. “Dobbiamo tenere duro in questo momento – esorta la Fusari – sacrificarci per invertire i dati sanitari, e sperare di poter essere più sereni a dicembre e durante il Natale, con meno restrizioni pur sapendo con quali regole dovremo convivere. Dobbiamo capire come essere vicini alle persone per consentire a tutti di superare questo sacrificio, quali strumenti servono e come lavorare con istituzioni e associazioni per non lasciare indietro nessuno. Azione Civica avrebbe voluto essere alla Commemorazione dell’Eccidio del muretto del Castello insieme a tanti cittadini per ricordare che Ferrara è antifascista; ma non ci saremo, perché la responsabilità ci impone di evitare spostamenti.
Siamo comunque partecipi con gli organizzatori, e ci stringiamo in un abbraccio ideale con tutta la città che resiste, in tempi così difficili”.

Ancora più dura Anna Ferraresi nei confronti del primo cittadino e delle sue parole, che “sembrano più la lamentazione di un bimbo che ha avuto il regalo sbagliato per Natale, lo citiamo nel virgolettato “…il Governo ha scelto deliberatamente di non ascoltarci e di non apprezzare i nostri sforzi”, ma quali sforzi signor Sindaco?” Sforzi che la Ferraresi elencare con un excursus di quelli che considera errori e fallimenti, dai dispositivi filtranti inutili acquistati da Grafica Veneta “ad un prezzo nettamente più alto rispetto ad altre aziende”, al fatto di aver “snobbato il Covid-19 in ogni modo, il concerto itinerante di Naomo in violazione al Dpcm in vigore e della Delibera di Giunta della Regione Emilia-Romagna n.609 del 2015, un assessore e il presidente di Ferrara Arte senza mascherina in piazza durante una manifestazione e poi anche dal suo ufficio a mangiare caramelline ‘anti Covid'”.

“Scene imbarazzanti – commenta Anna Ferraresi a prescindere della collocazione politica. La vostra continua sottostima del contagio ha portato la cittadinanza ad essere tranquillizzata quando, al contrario, avreste dovuto metterli in guardia per la loro incolumità. E poi manifestazioni, concerti e festival in cui assembramenti si sono svolti sotto gli occhi preoccupati delle persone assennate che ancora vivono in questa città. Avete aizzato la frustrazione dei lavoratori autonomi contro il Governo come se lo stesso avesse la colpa di un virus che sta decimando il mondo intero e non siete stati capaci di dare loro alcun aiuto concreto, li avete lasciati nella loro difficoltà senza un progetto che potesse salvaguardarli, li avete usati per politicizzare qualcosa che con la politica non c’entra nulla. La salute collettiva. Se questi sono i vostri sforzi è un miracolo che ci sia ancora qualcuno non contagiato a Ferrara”.

Infine il richiamo alla responsabilità: “Signor sindaco sia maturo e invece di lamentarsi stabilisca con la sua giunta un progetto di città che possa rendere la vita dei cittadini e dei lavoratori accettabile nonostante la pandemia, sia creativo e intelligente per trovare una soluzione,, non esacerbare i problemi e dare la colpa a qualcun altro. Avete voluto governare? Fatelo! Siete voi che dovete trovare la soluzione non essere parte del problema. Rammenti che è più importante ricordare ai cittadini le regole per una giusta prevenzione (distanziamento, mascherina, disinfezione mani), piuttosto che un continuo scaricabarile di responsabilità al Governo o alla Regione”.

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