Attualità
7 Novembre 2020
Intervento del segretario della Filt Cgil Ferrara sui controlli anti assembramenti: "Bisognava ascoltarci prima, Ora sarà tutto poco incisivo, viste le restrizioni"

Covid e trasporto pubblico: “Intervento prefetto giusto ma tardivo”

di Redazione | 2 min

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Un intervento giusto ma tardivo. Così il segretario generale della Filt Cgil Ferrara, Davide Fiorini, giudica l’operato del prefetto in merito alle difficoltà del trasporto pubblico in epoca Covid, laddove l’alto rappresentante ha sollecitato Ami e Tper a controllare con guardie giurate il rispetto delle misure anti Covid e gli assembramenti sui mezzi e alle fermate.

Un intervento tardivo “a dimostrazione dello scarso coinvolgimento e ascolto tra i soggetti interessati ai vari livelli istituzionali e non”. Infatti il sindacato da giugno sosteneva che serviva, per cercare di affrontare al meglio il rientro a scuola, “l’apertura di un tavolo ampio – il tempo c’era – sul quale mettere e analizzare tutte le varie criticità che si sarebbero potute creare da settembre in poi”. Sostenendo inoltre “che il problema non fosse solo il trasporto, ma anche l’assembramento che si sarebbe potuto creare nei vari luoghi di interscambio, tra l’altro tutti noti”.

“Le risposte che ci venivano date – riferisce Fiorini – erano di stare tranquilli, che si stava lavorando e che per quanto riguardava i trasporti con l’aumento delle percentuali di capacità di carico e se possibile con orari differenziati, si sarebbe garantito il trasporto in sicurezza, ma nulla si segnalava sugli assembramenti. Ma la realtà, ci ha consegnato un quadro diverso, e di fronte a questo quadro sono venuti al pettine tutti i nodi irrisolti o non discussi e anche le reazioni su come affrontare il momento sono state le più svariate, sino anche a dichiarare che il compito di regolare le percentuali di carico a bordo e gli assembramenti alle fermate fosse degli autisti, salvo poi cambiare idea qualche giorno dopo”.

Per questi motivi, secondo Fiorini, l’intervento del Prefetto è giusto ma, essendo tardivo, “rischia di essere poco incisivo, viste le restrizioni a cui siamo soggetti, Dad o Ddi comprese. La realtà odierna col 50% delle possibilità di carico e le scuole superiori chiuse, rischia di farci trovare di fronte a molti autisti e a parecchi mezzi – presi per affrontare le esigenze del trasporto scolastico – fermi perchè non necessari, ai quali però andrà trovato un ruolo o un supporto”.

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