Comacchio
21 Ottobre 2020
In nove erano stati denunciati a vario titolo per reati che vanno dal falso alla calunnia fino alla frode processuale. Per il gip di Verona le accuse non hanno fondamento

Filmino in caserma. Ennesimo rivolo archiviato

di Daniele Oppo | 2 min

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Comacchio. Si chiude anche l’ennesimo strascico di una vicenda fin troppo lunga, quella del famigerato filmino alla Caserma dei Carabinieri di Comacchio.

Il gip Marzio Bruno Guidorizzi del Tribunale di Verona ha archiviato l’indagine a carico di nove persone iscritte a vario titolo per calunnia, vari tipi di falso, frode processuale, simulazione di reato, depistaggio, abuso d’ufficio proprio in riferimento al caso del filmino.

Tutto è partito dalla denuncia dei carabinieri Antonio Paradiso, Michele Tanese (difesi dall’avvocato Giuseppe Altieri del Foro di Taranto e unici ad essersi opposti alla richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero) e Innocenzo Fileno, un tempo in servizio a Comacchio e poi trasferiti proprio come conseguenza dell’indagine e dello scandalo sorto per la storia del Dvd, che finì con delle assoluzioni.

Due i fascicoli accorpati, in quello principale tra gli indagati spicca il nome di Carlo Pieroni (difeso dall’avvocato Denis Lovison), ex comandante provinciale dei Carabinieri di Ferrara (poi andato alla Dia e attualmente vicecomandante regionale in Veneto), al tempo incaricato dalla procura militare di Verona di indagare sulla vicenda del filmino. Con lui l’attuale comandante della Compagnia di Comacchio, Andrea Coppi, e poi Piergiorgio Folli che prese il posto del trasferito Paradiso, Fabio Imbratta, Nicola D’Emilio, Geraldina Tropea e la civile Silvia Rinaldi (civile tirata in ballo con l’accusa di aver detto il falso, difesa dall’avvocato Simone Bianchi).

Martedì mattina il gip veronese ha messo la parola fine: mancano gli elementi oggettivi e soggettivi a sostegno delle accuse, caso chiuso.

“Questo ridona serenità a persone che cercano di applicare tutti i giorni la giustizia. Essere additati di aver infranto la legge con reati molto gravi non è una bella cosa”, commenta l’avvocato Denis Lovison.

Ma non è finita perché è ancora in ballo un altro procedimento che vede tutta la catena gerarchica dei Carabinieri indagata per i trasferimenti: anche in questo caso la procura di Ferrara aveva chiesto l’archiviazione, il gip estense si era dichiarato incompetente, inviando gli atti a Trento. Una never ending story.

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