Ancora altro tempo. È quello che ha chiesto lunedì (16 giugno) pomeriggio il presidente Joe Tacopina ai propri soci durante il tanto atteso Consiglio di amministrazione per decidere le sorti future della Spal
A poche ore di distanza dalla morte del 16enne Aymane Ed Dafali, un'altra tragedia colpisce i Lidi Ferraresi, dove - nel pomeriggio di domenica 15 giugno - un bambino di sei anni è morto dopo un tuffo nella piscina di un camping
Nel mare di incertezze che avvolge la Spal dopo la mancata iscrizione al campionato di Serie C, emerge un raggio di luce inatteso: il progetto SPeciALissimi, dedicato ai bambini con disabilità, ha acquisito una forza simbolica in più. Uno dei protagonisti, Fabio, ha compiuto un gesto straordinario: ha dichiarato di voler donare i propri risparmi per contribuire alla sopravvivenza del club biancazzurro
Prima di poter dare vita a un eventuale azionato popolare, oltre all'unità di tutta la tifoseria, servirà - soprattutto - avere un chiaro quadro della situazione relativamente alle modalità in cui avverrà la rinascita della nuova Spal
Carissimi amici di poeti e poesia ferrarese,
Continuo a spaziare nell’universo del dialetto della Provincia di Ferrara. Stavolta propongo una breve lirica in dialetto di Bondeno dell’amico Dugles Boccafogli. “An gh’è più un cìp e gnanch un bàit”, ironica carrellata riguardante la “telefoninomania”.
“Il dialetto della Città Matidea non è molto differente al ferrarese di città. Risente un po’ della vicinanza del mantovano e del modenese. Qualche parola, qualche modo di dire, ma la fonetica, in sostanza, è quasi identica a quella di Ferrara. Ho conosciuto e apprezzato il poeta che vi propongo, nell’ambito di manifestazioni o premi letterari (ove a volte ne ha ottenuto riconoscimenti significativi), a Bondeno e in altre località. Ci accumuna l’amore e l’impegno, nei confronti del cenacolo di lingua ferrarese: “Al tréb dal Tridèl”. Eccovi una mini biografia, che mi ha mandato.
Dugles Boccafogli è nato nel 1951 a Bondeno (Fe), città che ama per la sua storia, le sue tradizioni e la sua gente. In pensione da alcuni anni, si dedica ad attività sociali e di volontariato in più ambiti. Ama lo sport, in particolare calcio e tennis, che ha praticato finché “l’anagrafe” gliel’ha permesso. Scrive e legge con piacere. Ama scrivere di cose che lo divertono o, quantomeno, di evasione con molti riferimenti al proprio vissuto. È appassionato del vernacolo locale che parla e che usa anche per le sue composizioni.
... AN GH’È PIÙ UN CÌP E GNANCH UN BÀIT…
(Dialetto bondenese)
Al zìga al dialèt,
c’al n’è bóɳ ad traduśar paròl ch’in gh’à
gnént a che fàr con l’idiòma frarés.
Al mónd di compiùter
l’ajùta a suplìr la vója da zcórar
o ad dàr’as la maɳ par tacàr’as dal béɳ.
Mo méti che un dì… :
“…pronto, pronto…” e nisùɳ a rispónd!…
mo sì’v dvintà sord o sì’v dvintà mut… ?
“ …non c’è campo…”
e ad fràchi di ftóɳ, ma gnént a s’impìza.
La tèsta pigàda su cal scatulìn
e i dìda chi prìla che quasi i s’intòrz…
Fermàt na crìa..!
Pénsa che prézi a paghén pr’avér tut ‘sti còmad..:
an gh’è’n più mód a zcórar o ad guardàr’as int i òć...
Con “Quàtar paròl…”, ‘na vòlta al Poeta*
al dedicàva ‘na poeśìa a la so dòna e
“At vói tant béɳ” l’jéra na dichiaraziòn d’amór,
che iɳquó l’is tradùs int’n’ arsià: “tvtb”.
Tulémla pur dólza ‘st’evoluziòn,
schèrm o tastiéra j’è còmad, d’acòrd,
mo vó’t métar dó ciàcar o scambiàr’as ‘n’abràz… !?
Dugles Boccafogli
… NON C’È PIÙ UN CHIP E NEANCHE UN BIT …
(traduzione)
Piange il dialetto/ che non riesce a tradurre parole che nulla/ hanno a che fare con la /parlata ferrarese. / Il mondo dei computer/ aiuta ad offuscare il desiderio di parlarsi
/o di darsi la mano per scambio d’auguri./…Ma supponi che un giorno … :
/“… pronto, pronto …” e nessuno risponda! …/ ma siete diventati sordi o siete diventati muti… ? /“… non c’è campo … “/premi dei tasti, ma niente s’accende. /La testa piegata sul telefonino /con le dita che frullano che quasi s’ intorcono …/ Fermati un attimo … !
/ Pensa al prezzo che paghiamo per avere queste comodità …:/ (non c’è più modo di /parlarsi o di guardarsi negli occhi …/ Con “Quatar paròl…”, una volta il Poeta*
/dedicava una poesia alla sua donna e /“Ti voglio bene” era una dichiarazione d’amore, /che oggi si traduce in un arido: “tvtb”. /Accettiamolo pure questo cambiamento,
/video o tastiera sono utili, d’accordo,/ma vuoi metterli a confronto /
con due chiacchiere o scambiarsi un abbraccio … !?
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