Naomo Lodi indagato per peculato. Già chiuse le indagini
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato
Si è schiantato sui prati di Palmirano, a poche centinaia di metri dall'ospedale di Cona, un ultraleggero guidato da un uomo di 66 anni. La chiamata ai vigili del fuoco e alla Polizia di Stato è arrivata intorno alle 11.45. A dare l'allarme sono stati alcuni automobilisti di passaggio
Fondamentale per la sentenza è stato il riconoscimento dell'assenza di "problematiche relative alla meritevolezza". La libera professionista non aveva infatti contratto debiti in modo irresponsabile, ma era stata travolta da eventi esterni ritenuti a lei non imputabili
Era stato querelato per diffamazione dall'azienda per la quale lavorava a Bondeno ma il Tribunale di Mantova lo ha assolto perché il fatto non costituisce reato ritenendo la volontà di diffamare "palesemente assente"
Continua il problema dello spaccio in Gad e la conseguente opera di deterrenza delle forze dell'ordine. I carabinieri, transitando nei pressi del parchetto di via Porta Catena, nota un giovane che si avvicina a un uomo seduto su un muretto del parco.
Una denuncia, un avviso orale, 157 persone identificate risultate regolari, 35 veicoli controllati, 12 esercizi commerciali ispezionati. Sono i numeri dell’ultimo controllo effettuato dalla Polizia di Stato in zona Gad e, ancor più incisivamente, nell’area di piazzetta Castellina e Toti per garantire l’ordine pubblico dopo gli ultimi episodi violenti.
Gli agenti hanno fermato per un controllo un cittadino tunisino del 1970 il quale, essendo sprovvisto di documenti d’identificazione, anche se si è giustificato dicendo di averli lasciati a casa, è stato accompagnato in questura per l’espletamento delle formalità di rito.
Gli uffici della questura hanno accertato che il 50enne tunisino era effettivamente titolare di un permesso di soggiorno in corso di validità, ma si è proceduto alla denuncia in stato libertà per la mancata esibizione, senza giustificato motivo, del titolo autorizzatorio.
Nel corso dell’attività è stato inoltre controllato un cittadino nigeriano del 1994 con diversi precedenti di polizia per danneggiamento, rissa, lesioni personali. Al 26enne, regolare sul territorio nazionale, è stata notificata la misura di prevenzione dell’avviso orale.
Con l’avviso orale gli interessati sono invitati dal questore a tenere un comportamento conforme alla legge e fatto divieto di frequentare determinati luoghi e persone, con l’avvertimento che, in caso di inottemperanza, saranno proposti per l’applicazione di una misura più grave quale la sorveglianza speciale che prevede una serie di prescrizioni più afflittive che incidono sulla libertà di circolazione, con revoca del passaporto e patente di guida e altro ancora, qualora il soggetto non accolga l’invito da parte del questore a cambiare la propria condotta o stile di vita.
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