Eventi e cultura
10 Agosto 2020
Il giornalista e scrittore di sport ha scritto un libro su Aldro e sulla sua immagine divenuta un simbolo

Daniele Vecchi racconta “Federico ovunque”

di Redazione | 1 min

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“C’è un tempo in cui è necessario costruire insieme il futuro”

"C’è un tempo in cui è necessario costruire insieme il futuro. È fin troppo facile capire che questo (che stiamo vivendo, ndr) sarebbe il momento. Il tempo di Valencia, dell’Emilia-Romagna e di un clima che non può essere lasciato così, perché altrimenti non sopravviveremo. Ma la politica si sta occupando di questo?"

Polveri sottili. Previsti sforamenti, scattano misure emergenziali in città

In base alle previsioni di Arpae che indicano il superamento nei prossimi giorni della soglia di legge giornaliera di PM10 nell'aria, nelle giornate di martedì 5 e mercoledì 6 novembre (prossimo giorno di controllo Arpae) incluso, a Ferrara saranno in vigore le misure emergenziali disposte dalle normative regionali per la tutela della qualità dell'aria e stabilite dall'ordinanza del sindaco in vigore fino al 31 marzo 2025

È la storia del volto di Federico Aldrovandi e del suo essere presente negli stadi di mezzo mondo, a partire dal Paolo Mazza di Ferrara, quella raccontata dal giornalista e scrittore di sport Daniele Vecchi nel libro “Federico ovunque”, edito per i tipi di Red Star Press (etichetta Hellnation Libri) e in vendita da fine luglio.

Vecchi racconta di come “Aldro”, ucciso da quattro poliziotti a 18 anni il 25 settembre del 2005 durante un controllo in via Ippodromo, sia diventato un vessillo, come si legge nella quarta di copertina, “capace di sfidare il cielo insieme ai divieti con cui la polizia tenta di rimuovere le bandiere che ricordano l’atroce delitto. Federico ovunque nasce per raccontare questo ennesimo scandalo ma anche per festeggiare la determinazione con cui una parte importante del movimento ultras ha sfidato la legge in nome della verità e della giustizia per Aldro e tutte le vittime degli abusi in divisa”.

La prefazione del libro è firmata dal padre di Federico, Lino Aldrovandi.

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