Gentile Direttore,
l’episodio occorso a Bondeno sabato scorso, in occasione della festa d’estate, è di una gravità inaudita. L’incendio doloso di alcune autovetture nelle vie del centro è da considerarsi molto più che un campanello d’allarme.
E meno male che Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine sono prontamente intervenuti perché il fatto avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi: immaginiamo se fossero scoppiate le bombole di gpl delle vetture parcheggiate a ridosso delle abitazioni.
L’episodio, dicevo, segna una evidente recrudescenza di un fenomeno ormai diffuso: per alcune ore il centro abitato è rimasto sotto scacco di alcuni teppisti che hanno imbrattato cortili privati, disseminato il terreno di bottiglie e fatto ovunque, impunemente, i bisogni. È evidente che la questione avrà strascichi in futuro e, in mezzo a tutto questo, è anche lecito chiedersi chi risarcirà i poveri sfortunati che hanno subito così ingenti danni.
Cosa dire: se da un lato non si può puntare tout-court il dito contro la festa di piazza, sarebbe ingiusto, dall’altro però di può eccepire sull’opportunità di organizzarla in un simile periodo, sugli orari di svolgimento e, soprattutto, sulla gestione della sicurezza da parte degli organizzatori: l’approccio è stato chiaramente gestito con superficialità. Forse la kermesse andava preparata meglio, predisponendo più controlli, vietando la somministrazione di bevande alcooliche dopo una certa ora e verificando, prima di tutto, che i minori non ne consumassero.
Il tema vero, però, non è il singolo episodio, che comunque sarà perseguito con tenacia dagli inquirenti, ne siamo certi, ma il clima di eccesso e di conseguente impunità che si respira: è la cultura imperante dello sballo, quella del consumo sfrenato di alcool e di droga, del “dobbiamo ubriacarci, altrimenti non ci divertiamo” che va condannata e disincentivata da parte delle istituzioni e delle famiglie.
Davide Verri, Bondeno
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