
Un momento dei funerali della piccola Saphira Carli
Ostellato. E’ un accorato appello alla comunità di Ostellato quello che Andrea Stagni rivolge alla vigilia dell’udienza preliminare che lo vede indagato per la morte della piccola Saphira Carli, la bambina di 9 anni investita sulla strada provinciale 1 a Ostellato mentre tornava dai campi estivi della parrocchia.
Un appello che ha deciso di rendere pubblico ritenendo che le testimonianze mancanti possano essere ancora decisive per ricostruire la propria responsabilità nella vicenda.
Oltre a Stagni dovrà rispondere della tragedia, avvenuta il 14 luglio del 2017, l’autista del pulmino da cui era appena scesa la bimba e il conducente dell’auto, Andrea Stagni appunto, che la investì a bordo della sua Fiat Punto. L’avvocato Massimo Cipolla, che assiste il giovane Stagni, aveva chiesto che il suo cliente venisse interrogato per raccontare quei terribili momenti. Ma la richiesta di interrogatorio era rimasta rimasta inevasa e, nella precedente udienza preliminare, il pubblico ministero Isabella Cavallari aveva chiesto il rinvio a giudizio per entrambi gli indagati. Ora il procedimento penale riparte da capo, proprio a causa di quel mancato interrogatorio.
Così ora Stagni scrive poche righe ai cittadini di Ostellato, comunità “della quale ho fatto parte fino al 14 luglio 2017”, il giorno in cui “la mia vita si è fermata per sempre e, purtroppo, poco dopo, anche quella di Saphira Carli”. Scrive per chiedere a chi ha assistito all’incidente di farsi avanti. “Quel giorno – scrive Stagni – c’erano altre bambine e altri bambini che erano già scesi dal furgone, alcuni per fortuna non hanno visto l’incidente, un altro, il più vicino, sì. Con grande forza d’animo, anche su sollecitazione del mio difensore, hanno accettato di parlare con il pubblico ministero. Li ringrazio. Eppure sul furgone, quel giorno, c’erano altri tre giovanissimi che le forze dell’ordine non sono riuscite a identificare. Anche a loro abbiamo il dovere di chiedere cosa hanno visto per riuscire a ricostruire cosa è successo”.
L’appello è rivolto dunque alle famiglie di quei bambini, ormai più grandi, “affinché si facciano avanti e prendano contatto con il pubblico ministero che ha portato avanti le indagini dottoressa Isabella Cavallari”.
“Vi prego – è la supplica di Stagni – di non rimanere in silenzio”.
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