Comacchio
25 Maggio 2020
I volontari di Legambiente Comacchio hanno ripreso il monitoraggio ‘Marine litter’ a Lido degli Scacchi

Plastica, cotton fioc e tanto altro: i rifiuti restituiti dal mare

di Redazione | 2 min

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Plastica varia, cotton fioc in abbondanza, molte calze per la mitilicoltura, frammenti di mattoni già levigati dall’acqua. La battigia stracolma di alberi, rami e di ceppi con la radice. È un piccolo campionario di ciò che i volontari del circolo Legambiente ‘Delta Po’ di Comacchio hanno ritrovato alla ripresa del progetto ‘Marine litter’ per il monitoraggio dei rifiuti marini.

Come ogni anno, in primavera, i volontari hanno scelto un tratto della spiaggia libera in zona “Vascello d’Oro”, al lido degli Scacchi, quale area d’indagine per verificare la quantità e qualità di rifiuti che il mare deposita sulla battigia. Dopo lo stop forzato per l’emergenza epidemiologica, da giovedì 21 maggio le attività sono riprese, seguendo i protocolli per farlo in sicurezza.

Giovedì è stato controllato un tratto della spiaggia lungo 200 metri, con profondità 20 metri, dove è stato registrato ogni piccolo o grande rifiuto, annotato per tipologia.

“La plastica è ancora la regina del rifiuto – spiegano dal Legambiente -. Evidentemente non si degrada gettata in mare, anzi è ancora più pericolosa perché si frantuma in piccole parti. Sono le micro plastiche che vengono ingerite dalle tartarughe marine caretta Caretta e dai pesci che poi ritroviamo sulle nostre tavole. Abbiamo trovato in abbondanza cotton fioc e una grande quantità di frammenti di mattoni già arrotondati dalla forza delle mareggiate, probabilmente provenienti da una discarica di inerti abusiva. Abbiamo trovato molte calze per la mitilicoltura”.

“Inoltre – proseguono dal circolo comacchiese – la battigia era stracolma di alberi, rami e di ceppi enormi tagliati e con la radice. Sospettiamo che molte di queste tipologie di rifiuto provengono dalla foce del Po. La mole del legname era impressionante, immaginiamo la pericolosità per un peschereccio di trovarsi tronchi di quella dimensione mentre pescano in mare. Serve un vero controllo delle sponde del Po oppure una forma di ‘barriera’ lungo il corso per fermare i rifiuti e il legname che scende verso l’Adriatico e si deposita sulle nostre spiagge”.

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