“Soddisfazione per il risultato politico ottenuto dall’Ucpi relativo all’esclusione dal processo penale da remoto dell’intera istruttoria dibattimentale, delle discussioni e delle conseguenti camere di consiglio”. È quanto esprime la Camera penale ferrarese ‘Franco Romani’, secondo la quale “si è così riusciti ad impedire il pericolo concreto che si realizzasse la smaterializzazione del processo penale, con conseguente regressione delle garanzie di difesa costituzionalmente definite”.

Secondo la Camera penale “il Covid-19 è stato infatti, ed è tutt’ora, lo strumento di taluni per voler imporre una visione distorta del processo penale, dove le garanzie difensive siano relegate a mero dettato normativo. Siamo ben consci del fatto che in un paese come il nostro, dove l’eccezione diventa la regola e nulla è più duraturo del transitorio, rigurgiti reazionari, fautori di una visione, mai abbandonata, del processo penale inquisitorio e non liberale siano dietro l’angolo. Al contempo, però, siamo consapevoli del fatto che la forza politica dell’Unione e delle singole Camere territoriali continuerà a fungere da presidio permanente, affinché trovino concreta dignità gli ideali del diritto penale liberale e si impedisca la mortificazione dei principi del giusto processo”.