Politica
5 Maggio 2020
La consigliera regionale chiede l’abrogazione dell’articolo 842 del codice civile che "mette in seria discussione la tutela del diritto della proprietà privata"

Gibertoni (Misto): “Chiudere la caccia, anche per tutelare i proprietari dei fondi”

di Redazione | 2 min

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Chiudere la caccia. L’appello arriva dalla consigliera regionale del gruppo Misto Giulia Gibertoni, che ha presentato una risoluzione che impegna la giunta “ad agire, nelle sedi di confronto Stato-Regioni, per sostenere la necessità della chiusura della caccia e, anche, per favorire l’abrogazione dell’articolo 842 del codice civile che mette in seria discussione la tutela del diritto della proprietà privata (articolo che consente di praticare l’attività venatoria anche nei fondi privati e senza l’autorizzazione dei proprietari)”.

Una norma che per la presentatrice dell’atto contrasta con le disposizioni degli altri paesi europei, “una vera e propria anomalia: la stessa Corte europea dei diritti dell’uomo ha sancito come in caso di contrasto tra concessione venatoria e proprietà privata l’interesse primario da tutelare si individua nel diritto, per ogni cittadino, a usufruire liberamente e senza alcun condizionamento delle proprietà”.

Secondo la consigliera, “l’argomento della caccia e della tutela faunistica non trova alcuna menzione nel programma della maggioranza che governa la Regione, seppure si citino spesso proponimenti volti alla tutela del patrimonio boschivo, dei parchi e delle aree naturali protette”.

Inoltre, prosegue, “da quanto emerge dalla discussione in atto sul calendario venatorio regionale sembra non esserci un intento volto alla chiusura della caccia o almeno a limitarla”, nonostante “tutti i sondaggi ci mostrino come ormai gli italiani siano favorevoli alla sua abolizione”. Senza contare, conclude, “che ogni anno la stagione venatoria si chiude con un centinaio di vittime tra morti e feriti, molti dei quali anche tra persone che con la caccia non hanno nulla a che fare”.

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