Codigoro
23 Aprile 2020
Ricoveri e tamponi positivi al coronavirus per gli ospiti e sanitari delle strutture d'accoglienza, attivati i protocolli di contenimento, controlli anche per la struttura Il Faro

Contagi a Casa Alma e all’Hospice di Codigoro. Zanardi: “Situazione molto seria”

di Redazione | 4 min

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Codigoro. La Casa Alma e l’Hospice di Codigoro sono ora sotto strettissima osservazione dopo che cinque ospiti della prima sono stati ricoverati per i sintomi di Covid-19, 14 sono risultati positivi, mentre 3 pazienti su 6 e 3 operatori su 23 sono risultati positivi nella seconda struttura.

La comunicazione arriva “con il cuore in mano” direttamente da parte del sindaco di Codigoro Sabina Alice Zanardi.

“Sabato, verso le 15, una delle ospiti di Casa Alma ha iniziato a presentare i sintomi da coronavirus – spiega il primo cittadino -. Gli operatori hanno provveduto ad allertare i sanitari ed a mettere in atto tutti i protocolli di contenimento previsti dalla Asl. La paziente è stata ricoverata presso l’Ospedale del Delta. Domenica pomeriggio, altri 4 ospiti sono stati ospedalizzati a causa dell’insorgere dei sintomi. Nelle giornate di lunedì e martedì sono stati eseguiti i tamponi su tutti gli ospiti e sugli operatori, per un totale di 91”.

I risultati, “non completi”, sono stati comunicati mercoledì nella videoconferenza con l’Asl: “Al momento abbiamo altri 14 ospiti positivi. Non abbiamo i risultati per quanto riguarda i dipendenti, ma fino ad oggi ne abbiamo almeno 3 con lievi sintomi”.

“Altrettanto seria la situazione presso l’Hospice, dove 3 pazienti su 6 e 3 operatori su 23 sono risultati positivi”, informa ancora il sindaco, “entro domani (giovedì, ndr) saranno svolti i tamponi anche presso il Faro, che è un’altra struttura dove sono ospitati soggetti fragili. Entro questa sera (mercoledì, ndr) dovrebbero giungere gli esiti di ulteriori 50 tamponi sui 91 effettuati ieri e lunedì”.

“Immagino la preoccupazione e la paura che state provando – afferma Zanardi, rivolta ai suoi concittadini -, in particolare chi tra voi ha familiari che risiedono in queste strutture o che vi lavorano. Sono gli stessi sentimenti che provo pure io: ma cerco di fare l’unica cosa ragionevolmente possibile, cioè fidarmi dei medici e degli operatori che da quasi due mesi lottano giornalmente contro questo virus schifoso e subdolo che ha sconvolto le nostre vite. Questo è quanto i medici ed il personale sanitario hanno immediatamente fatto. Pur in assenza di un vaccino o di terapie specifiche, che vedremo forse in futuro, la Asl ha attivato tutti i protocolli medici che nel corso di questa epidemia sono stati sperimentati con qualche successo negli ospedali e nelle strutture sanitarie italiane; cioè tutte quelle pratiche e quegli insegnamenti, pagati spesso a caro prezzo, che hanno permesso di capire i modi più giusti ed adeguati per gestire la malattia.
È stata rafforzata la vigilanza medica ed infermieristica, pur con l’enorme difficoltà di trovare personale. Per i pazienti che ne hanno necessità è già iniziata la somministrazione dei farmaci che hanno dimostrato una qualche efficacia terapeutica. Nel caso si presentassero alcuni specifici sintomi, si provvederà subito all’ospedalizzazione e all’adozione di tutte le migliori terapie di supporto. Si è visto che prima partono queste azioni, più alte sono le probabilità di contenere la malattia e di ottenere la guarigione”.

“Queste sono le linee di azione messe in campo dal Sistema Sanitario – afferma ancora il sindaco -.
Ma è chiaro che, comunque, la situazione è molto seria. Sappiamo tutti quanto è accaduto nelle Rsa e nelle Case di Riposo di tutta Italia, basti pensare quanto accaduto ad Argenta; ed alla preoccupazione si aggiunge anche un senso di rabbia, perché fin dal 23 febbraio, proprio per evitare che i nostri anziani e i nostri cittadini più fragili fossero colpiti, le strutture erano state poste in totale isolamento ed erano stati chiusi tutti i contatti con l’esterno, ad esclusione degli operatori che vi lavoravano”.

“Ed ora, che possiamo fare? Noi codigoresi ora possiamo solo aspettare l’evolversi della situazione, fare il tifo per tutti i nostri anziani che si trovano ad affrontare questa prova e pregare perché i nostri medici ed infermieri sappiano vincere questa terribile battaglia che stanno combattendo quotidianamente da quasi due mesi. Da parte mia, farò tutto quello che mi è possibile per monitorare costantemente la situazione, mantenere i contatti con le autorità sanitarie e fin da ora mi metto a disposizione delle famiglie dei nostri anziani per qualsiasi necessità dovessero avere.
Lo so che può sembrarvi una risposta insufficiente – conclude Zanardi -, ma se vi dicessi qualcosa di diverso vi racconterei solo delle storielle”.

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