Parità di diritti per i candidati privatisti all’esame di maturità. È quanto chiede una petizione online, lanciata da Lorenzo Puliti sulla piattaforma Change.org, condivisa da Michele Vogliardi di Progetto Italia-Ferrara Libera per chiedere al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina la modifica del decreto Scuola approvato pochi giorni fa.
“Alla luce del decreto legge del 6 aprile riguardante ‘misure urgenti per gli esami di Stato e la regolare valutazione dell’anno scolastico’ gli iscritti all’esame di maturità 2020 come privatisti rischiano, dopo un impegno di studio protratto per mesi, che non è assolutamente da meno rispetto a quello dei frequentanti, di non veder concluso il loro iter scolastico contemporaneamente agli altri iscritti” è l’incipit della petizione.
“Qualsiasi posticipo di mesi della sessione d’esame precluderebbe infatti la possibilità di accedere ai concorsi pubblici, richiedenti un diploma superiore, con gravi danni alla carriera lavorativa futura. Eventuali ritardi di mesi nello svolgimento dell’esame di Stato comprometterebbero l’accesso ai test d’ingresso ad alcune facoltà universitarie e l’iscrizione a molte altre” denuncia Puliti e gli fa eco Vogliardi.
“I candidati privatisti non sono studenti di serie B, ma volenterose persone che per motivi sociali, familiari o di salute non hanno potuto seguire il classico iter di studi. La loro volontà di migliorarsi e di migliorare i propri contesti di vita va incentivata e non ridotta ad una prassi burocratica. Viste inoltre le difficoltà di reperire materiale di studio, di contattare le segreterie didattiche e il fatto di non poter accedere alla didattica online, si chiede che i test di idoneità non siano effettuati e che sia dato accesso agli esami direttamente, come avviene per tutti gli altri maturandi” si legge nella petizione, rivolta al Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca “per far sì che il decreto legge venga cambiato in modo da permettere a ciascun cittadino volenteroso di accrescere culturalmente il proprio Paese e non subire tali palesi discriminazioni”.
A livello locale, aggiunge il rappresentante di Progetto Italia-Ferrara Libera, “anche a Ferrara ci saranno studenti di tutte le età che svolgeranno i propri esami in queste condizioni, senza sapere se e quando saranno in grado di svolgere gli esami preliminari necessari per accedere alla maturità. Vorrei chiedere, pertanto, ai ferraresi di aiutare questi studenti, partecipando alla petizione e ai dibattiti, ad avviare la propria carriera senza intoppi burocratici non necessari”.
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