Attualità
8 Aprile 2020
Un centinaio di commentatori rischia di finire in tribunale insieme al vicesindaco

Naomo-runner, pioggia di querele per istigazione alla violenza

di Redazione | 2 min

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A poche ore di distanza dalla morte del 16enne Aymane Ed Dafali, un'altra tragedia colpisce i Lidi Ferraresi, dove - nel pomeriggio di domenica 15 giugno - un bambino di sei anni è morto dopo un tuffo nella piscina di un camping

“Aymane, morto da eroe”. La Procura valuta l’autopsia

"È morto da eroe". Non usa mezzi termini Monica Ferraccioli, sindaco di Castelnovo Bariano, in provincia di Rovigo, per commentare la tragedia in cui ha perso la vita il proprio concittadino 16enne Aymane Ed Dafali, morto sabato (14 giugno) sera al Lido degli Estensi, nel tentativo di salvare una coppia di villeggianti

Irreperibile la coppia soccorsa da Aymane

La coppia di turisti soccorsa dal giovane Aymane sarebbe andata via appena dopo il tentativo salvataggio. Si tratta di un ragazzo e una ragazza, tra i 20 e i 30 anni, che al momento risultano irreperibili.

Anselmo: “Il processo Aldrovandi risolto grazie a Anne Marie Tsegue”

“Eravamo in pochi. C’erano tanti testimoni, ma alla fine il processo Aldrovandi lo abbiamo risolto grazie a Anne Marie Tsegue, la donna camerunense con il permesso di soggiorno in scadenza, che ebbe una crisi di coscienza e raccontò quanto aveva visto. Per il resto eravamo soli, c’è poco da fare. Alle nostre manifestazioni, le persone arrivavano perlopiù da fuori, da altre città. Il clima che si respirava era molto difficile”

“Tagliategli le gambe”, “aspettatelo col bastone, “sparategli e tirate bene”. Sono alcuni degli indicibili commenti apparsi sulla pagina Facebook del vicesindaco Nicola Lodi che, secondo quanto riferito dall’avvocato, hanno ripercussioni sulla vita psicofisica del ‘runner’, rincorso e offeso da Naomo mentre svolgeva intensa attività fisica, prescritta da certificati medici in quanto unica valvola di sfogo diagnosticata per il paziente psichiatrico.

Commenti che non verranno dimenticati nel mare magnum della violenza in rete ma finiranno in tribunale. L’avvocato del corridore disabile non querelerà solo il vicesindaco Lodi, nei cui confronti ravvisa gli estremi dei reati di diffamazione aggravata, violenza privata, abuso d’ufficio e istigazione alla violenza.

Il legale sta infatti preparando una pioggia di querele nei confronti dei soggetti che hanno commentato il video con messaggi intrisi di odio e di violenza. Molti sono già stati cancellati, quelli rimasti sono stati salvati come ‘prova’ per la querela che dovrebbe coinvolgere un centinaio di commentatori e che dovrebbe essere depositata nei prossimi giorni.

La persona bersagliata ha rivelato al suo avvocato che, dopo l’ultima diretta Facebook di Naomo vissuta come una “persecuzione”, ha paura di uscire e di andare a correre, l’unico suo rimedio per affrontare le sue patologie, perché teme di subire nuove urla, offese, vessazioni. Per questo ha deciso di non passarci sopra e di procedere per vie legali, così come ha fatto nel chiedere di annullare in autotutela le due contravvenzioni per i divieti anti-coronavirus in quanto invalido, perché ognuno si assuma le proprie responsabilità.

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