La Destra e le donne
Fossero servite altre prove del fatto che essere prima donna a capo di un governo non ha fatto di Giorgia Meloni una Presidente del consiglio dalla parte delle donne, negli ultimi giorni se ne sono aggiunte due
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Quando aggredì l'ex compagno all'esterno di un bar di Portomaggiore, Amanda Guidi era capace di intendere e di volere, nonostante un disturbo della personalità borderline segnato principalmente da impulsività, antisocialità e marginalizzazione
Le nuove tariffe di sosta oraria e dei parcheggi comunali stanno facendo discutere e arrabbiare non pochi ferraresi. Sono entrate in vigore il 1° luglio ma erano stati definiti con chirurgica precisione già il 28 gennaio
La Ferrara del calcio volta pagina e riparte con un progetto ambizioso e dal respiro internazionale. La nuova Spal, che si chiamerà Ars et Labor Ferrara e parteciperà al campionato di Eccellenza, sarà guidata da una cordata argentina di investitori, capeggiata dall'imprenditore Juan Martin Molinari
Italo-argentino, 51 anni, con un'esperienza nel calcio italiano come socio di minoranza del Perugia, Juan Martin Molinari è il nome a capo della cordata argentina a cui il sindaco Alan Fabbri ha affidato le chiavi dell'Ars et Labor Ferrara
L’assegnazione dei buoni spesa del governo voluta da Alan Fabbri viola numerose norme ed è discriminatoria. Lo sostiene Asgi, Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, che in una lettera diffida il Comune di Ferrara a cambiare l’avviso pubblico, pena azioni legali.
In base infatti all’avviso pubblicato sul sito internet comunale, i requisiti di ammissione al beneficio sono: “la cittadinanza italiana o la cittadinanza di uno Stato appartenente all’Unione Europea; oppure la cittadinanza di uno Stato non appartenente all’Unione Europea con permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, ai sensi della vigente normativa di settore; oppure la carta di soggiorno per familiare, comunitario o extra comunitario, di cittadino dell’Unione Europea”.
Ma, fa notare l’associazione di avvocati, il requisito della carta di soggiorno o del permesso soggiornanti di lungo periodo “comporta ovviamente l’esclusione di tutti gli altri cittadini stranieri domiciliati nel Comune, tra i quali non solo i titolari di permesso unico lavoro (ovvero di permesso per lavoro subordinato, per motivi familiari e per attesa occupazione), ma addirittura i titolari di una forma di protezione internazionale, i richiedenti asilo e tutti gli altri stranieri comunque presenti sul territorio”.
Tale esclusione, “oltre a non essere prevista dalla ordinanza della Presidenza del consiglio dei ministri, risulta in contrasto con esigenze minime di equità, ragionevolezza e buon senso e con i principi cardine del nostro ordinamento”.
Asgi spiega al sindaco che dal momento che si tratta di un intervento emergenziale volto a rispondere alle difficoltà contingenti derivanti dalla pandemia, deve inevitabilmente essere rivolto a tutti coloro che abbiano subito gli effetti della stessa, “indipendentemente dalla nazionalità e a nostro avviso anche dalla esistenza stessa di un titolo di soggiorno, dovendosi avere riferimento solo al domicilio effettivo e al grave stato di necessità”.
In ogni caso, tale limitazione è anche in contrasto con numerose norme: “trattandosi infatti di un intervento, per quanto limitato, comunque riferibile all’ambito dell’assistenza sociale, deve essere soggetto quantomeno ai criteri di cui all’art. 41 TU immigrazione (che garantisce parità di trattamento nelle prestazioni sociali a tutti gli stranieri con permesso di soggiorno di almeno un anno), nonché delle norme di diritto dell’Unione che estendono tale parità di trattamento a numerose categorie di cittadini stranieri (cfr. art. 12 direttiva 2011/98 quanto ai titolari di permesso unico, art. 29 direttiva 2011/95 quanto ai beneficiari di protezione internazionale, etc.); detta limitazione costituisce pertanto discriminazione ai sensi dell’art. 43 co. 2 lett. c del Testo Unico Immigrazione”.
Ad Asgi non rimane che invitare il Comune a “modificare immediatamente l’avviso pubblico e consentire l’accesso alle domande a tutte le persone straniere bisognose, dimoranti presso il Comune di Ferrara”. In caso contrario, “agiremo in via giudiziaria al fine di ripristinare la parità di trattamento tra cittadini e stranieri”.
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