Economia e Lavoro
24 Marzo 2020
Danni notevoli per albicocche, susine, ciliegie e verdure. Temperature tra -2 e -4 gradi. L'allarme di Confagricoltura e Coldiretti. La risposta della Regione

Non solo virus, è strage gelo nei campi

di Redazione | 4 min

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Particolare del frutteto dell’azienda Bergami Albano di Berra, dove è stato azionato l’impianto antibrina

Una terribile gelata ha colpito l’intera Pianura Padana nella notte tra il 23 ed il 24 marzo, causando notevoli danni anche alla frutticoltura ferrarese.

“I danni sono notevoli sulle drupacee – interviene Paolo Cavalcoli, direttore di Confagricoltura Ferrara – in particolare le albicocche hanno sofferto molto e già in queste prime ore non è azzardato ipotizzare un danno quantificabile nel 90%. Notevoli danni anche per susine e ciliegie, mentre i danni dovrebbero essere inferiori, ma pur sempre considerevoli, per quanto riguarda le pesche”.

Le centraline dislocate su tutto il territorio provinciale hanno registrato temperature che in media sono andate da -2 gradi fino a -4 a seconda delle zone. Non bastava, insomma, l’emergenza Coronavirus, ma a fare ulteriori danni ci si è messo pure il gelo, che ha colpito uno dei settori produttivi più importanti della nostra provincia.

“Per quanto riguarda le pere, così gravemente colpite l’estate scorsa dalla cimice asiatica e dalla maculatura bruna – aggiunge Cavalcoli – al momento non è possibile comprendere quale sia l’entità del danno, anche se fortunatamente, stante l’attuale fase fenologica, non appare particolarmente elevato, mentre sulle mele il gelo provocherà, con ogni probabilità, danni qualitativi. Dalla mezzanotte della notte scorsa – conclude Cavalcoli – le (purtroppo) poche aziende che ne sono dotate, si sono difese attivando gli impianti antibrina e ciò ha consentito di contenere i danni su quegli impianti”.

Anche Coldiretti evidenzia una situazione di difficoltà a macchia di leopardo lungo la Penisola con i danni più gravi dalla Lombardia all’Emilia Romagna, dal Veneto alla Puglia per l’arrivo della perturbazione dall’Europa sud orientale con il ritorno della neve dopo un inverno che si è classificato in Italia come il secondo più caldo dal 1800 a livello climatologico facendo registrare una temperatura addirittura superiore di 2,03 gradi rispetto alla media di riferimento.

“Alcuni alberi di pesco, albicocco e mandorlo hanno addirittura già i frutticini, ciliegi e susini sono in fiore e tra i filari di pere, mele e kiwi ci sono le gemme pronte che sono state intrappolate dal ghiaccio e bruciate dal freddo mentre – sottolinea la Coldiretti – nei campi gravi danni si contano per le primizie di stagione dai carciofi agli asparagi, dalle bietole alle cicorie fino ai piselli. Ma è allarme anche per 50 miliardi di api presenti sul territorio nazionale che sono state ingannate dal caldo e sono uscite dagli alveari e ora rischiano di subire pesanti perdite. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia”. “Anche nella nostra provincia – aggiunge Coldiretti Ferrara – si segnalano temperature al di sotto dello zero e quindi la preoccupazione per i possibili danni ai fiori di albicocco, pesco e ciliegio e per le verdure a foglia ancora in campo, oltre che per i primi turioni di asparago e le piantine di barbabietole in fase di emergenza”. Coldiretti invita i propri soci a segnalare i danni rilevati, anche con documentazione fotografica, prima di tutto alla propria compagnia assicurativa e in secondo luogo agli uffici dell’organizzazione agricola con l’invio di email descrittive del danno subito.

Al grido d’allarme risponde la Regione con l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi: “Un’altra dura prova per il comparto ortofrutticolo dell’Emilia-Romagna già alle prese coi danni provocati dalla cimice asiatica e dall’emergenza Coronavirus. Siamo dispiaciuti per tutto quello che stanno attraversando i nostri agricoltori e imprenditori, ma voglio dire loro che non li lasciamo certo da soli. Siamo e saremo al loro fianco per affrontare tutti insieme e con tutti gli strumenti possibili, anche questa ulteriore criticità”.

“Già da questa mattina – prosegue l’assessore – ci siamo subito attivati per verificare l’impatto delle gelate tardive sulla produzione di frutta e verdura e per capire quali possibili meccanismi potremo mettere in campo a sostegno di un comparto fondamentale per l’intera regione. Attraverso Arpae abbiamo fatto una prima mappatura delle zone interessate dalle gelate che riguardano in maniera diffusa tutta la pianura in cui si sono registrati valori inferiori a -5°. Al momento – chiude Mammi – è ancora prematuro fare una stima precisa dei danni ed è bene seguire il sistema di allerta di Arpae per attivare, laddove presenti, sistemi di prevenzione e tutela dei frutteti perché l’influsso di aria fredda continuerà anche nei prossimi giorni, seppure con punte meno estreme nelle minime”.

Intanto è già attiva una procedura semplificata e completamente online, che sostituisce pec ed email, per la segnalazione dei danni da avversità atmosferiche, collegandosi alle pagine: http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/aiuti-imprese e http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/aiuti-imprese/avvisi/2019/segnalazione-danni-avversita e compilando l’apposito modulo. I servizi territoriali della Regione, compatibilmente con le restrizioni agli spostamenti dettate dell’emergenza Coronavirus, procederanno poi alle verifiche necessarie per stabilire l’entità dei danni che in questa prima fase non è ancora possibile quantificare.

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