Attualità
24 Marzo 2020
L’Osservatorio Cultura ed Eventi Ferrara commenta le misure del Decreto per il settore cultura, spettacolo ed eventi

Cura Italia: “Punto di partenza importante, ma restano forti criticità”

di Redazione | 3 min

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Misure importanti per il settore culturale, ma alcuni fronti restano scoperti. L’Osservatorio Cultura ed Eventi Ferrara, nato la scorsa settimana su iniziativa di oltre 50 realtà culturali della nostra città per far fronte alle gravi difficoltà del settore comportate dall’emergenza Coronavirus, analizza e commenta gli articoli del Decreto Cura Italia di rilevanza per imprese e associazioni che operano nello spettacolo, nella cultura e negli eventi.

“Il Decreto contiene importanti misure ed è sicuramente un primo passo apprezzabile – commenta l’Osservatorio – vi sono però alcuni elementi di criticità, di cui in questi giorni associazioni di rappresentanza e altre articolazioni nazionali del nostro settore si stanno facendo portavoce, in vista della discussione del Decreto Legge in Commissione Senato”.

A partire dagli ammortizzatori sociali in deroga e altre misure a sostegno dei lavoratori, “che hanno lasciato esclusi i lavoratori intermittenti dello spettacolo. Una dimenticanza che deve necessariamente essere colmata, per non discriminare lavoratori che, al pari di tutti gli altri, hanno regolarmente pagato tasse e versato contributi”.

L’articolo 89 del decreto ha previsto l’istituzione di un Fondo spettacolo, cinema e audiovisivo con una dotazione di 130 milioni di euro per l’anno 2020, le cui modalità di ripartizione verranno stabilite da un decreto del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. “È fondamentale – commenta l’Osservatorio – che tale fondo venga esteso anche a tutto il settore degli eventi culturali e del non profit culturale, che senza adeguate misure di sostegno rischia di non riuscire a ripartire”.

Sul fronte degli appalti e delle concessioni in ambito museale e culturale, “è fondamentale che il Decreto preveda la possibilità per le stazioni appaltanti di concordare la modifica temporanea dei contratti pubblici in corso con le imprese culturali e creative che non possono effettuare le proprie prestazioni a causa delle misure straordinarie disposte per contenere l’emergenza”. Allo stesso modo, prosegue l’Osservatorio, “sarebbe di primaria importanza emanare norme specifiche per autorizzare gli enti locali ad operare in deroga rispetto all’erogazione di contributi alle attività culturali e alla riscossione di oneri e imposte locali. Così come individuare un credito d’imposta a copertura del canone di locazione relativo ai mesi di chiusura degli spazi di aggregazione del non profit culturale. Inoltre, individuare agevolazioni fiscali per i privati che affittano ad enti del terzo settore nel prossimo futuro”.

“Come Osservatorio – concludono i promotori – stiamo seguendo con attenzione le novità normative e siamo in contatto con le articolazioni nazionali delle associazioni di rappresentanza del settore – da Arci nazionale, a Cna a Legacoop Culturmedia – per riuscire a tenere informati i nostri aderenti e rappresentare le nostre istanze. Al tempo stesso, stiamo definendo le misure e proposte necessarie a livello locale per il nostro settore da discutere in tempi rapidi con l’amministrazione, nell’auspicio che il Comune riveda il bilancio tenendo conto della priorità assoluta in questa fase difficile: garantire la salvaguardia delle imprese e realtà del nostro territorio per consentir loro di ripartire, quando sarà possibile”.

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