Una delle più belle pagine di storia ferrarese riemerse dal terreno durante i lavori di scavo. È quanto accaduto in piazza Castello, dove si sono recentemente conclusi i lavori di posa della nuova condotta idrica e di rifacimento degli allacciamenti delle utenze da parte di Hera.
In particolare, l’intervento ha coinvolto il lato ovest della piazza, dalla chiesa di San Giuliano all’hotel Annunziata, e il lato sud, fino oltre al volto di passaggio in piazza Savonarola.
Da oltre un secolo non si effettuavano scavi di pari entità, tanto che durante i lavori sono stati rinvenuti strutture e reperti archeologici di epoca medievale e rinascimentale.
Si tratta dei resti abitazioni relative all’antico quartiere del Borgonovo che sorgeva nell’area dell’attuale piazza Castello, abbattuto per permettere la costruzione del Castello Estense (1385).
In seguito in questa parte della piazza furono costruite le Beccherie Grandi (1506-1507) utilizzate anche come arsenale da Alfonso I d’Este, di cui sono venuti in luce una parte delle strutture. Tra i materiali rinvenuti si segnalano numerose ceramiche graffite.
La Sovrintendenza, con la collaborazione di Hera, quale committente dei lavori idrici, ha provveduto allo scavo e al rilievo dei resti ritrovati, facendo rivivere alcune delle più belle pagine di storia cittadina. Al termine dei lavori la piazza è stata riportata al suo normale splendore, con il ripristino della pavimentazione di pregio a ciottoli ferraresi.
Nonostante i ritrovamenti e tutti i rilievi archeologici resisi necessari di conseguenza, come da accordi con l’amministrazione e con la collaborazione delle attività commerciali della piazza, Hera ha portato a termine i lavori entro il mese di febbraio e ha restituito la piazza alla cittadinanza e al centro storico nei tempi previsti.
I lavori, che hanno comportato un investimento di circa 75mila euro, hanno consentito di ammodernare e potenziare la rete idrica che serve una delle più prestigiose parti della città: sono infatti stati posati oltre 120 metri di nuova tubatura e sono stati sostituiti tutti gli allacci collegati alla rinnovata infrastruttura. I reperti, invece, sono conservati in un magazzino della Sovrintendenza in attesa delle operazioni di pulizia e recupero.
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