“I nostri lavoratori costituiscono la colonna portante delle nostre aziende. Siamo quello che siamo grazie a loro. Li abbiamo sempre tutelati e continueremo a farlo. Oggi e sempre.”
Con queste frasi le strutture Residenza Paradiso e Residenza Caterina hanno deciso di chiudere il comunicato stampa del 05/03/2020, nel quale specificano che il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Anaste (sottoscritto dalle seguenti sigle sindacali : CIU, SNALV Confsal, CONFELP, CSE, CSE Sanità, CSE Fulscam ed ANASTE – Associazione Nazionale Strutture per la Terza Età in data 12 aprile 2017 ) presenta modifiche di carattere normativo in linea con la contrattazione collettiva degli ultimi anni (commercio terziario, metalmeccanici, industria, studi professionali).
Premettendo che le strutture non fanno parte di nessun settore sopra citato, paragoniamo un CCNL del settore socio-sanitario con il “migliorativo” Anaste raffrontandolo col CCNL UNEBA (sottoscritto da CGIL , CISl e UIL di categoria il 20/01/2020 ed approvato dalle lavoratrici e lavoratori tramite assemblee in tutti i rispettivi luoghi di lavoro, tramite referendum).
Le lavoratrici ed i lavoratori chiedono a noi CGIL, CISL e UIL perché non sono state fatte le assemblee nei luoghi di lavoro i firmatari del CCNL Anaste 12/04/2017? Quale refendum nei luoghi di lavoro hanno fatto i sottoscrittori di quel CCNL ? Domande che devono essere rivolte ai diretti interessati a cui noi CGL , CISL e UIL non possiamo rispondere, ma ribadiamo invece che : Anaste prevede che la malattia venga retribuita in base il numero di episodi nell’arco dell’anno solare (solo il primo episodio è retribuito al 100%), mentre il citato Uneba retribuisce la malattia sempre al 100%;
Anaste prevede un comporto di 180 giorni nell’arco del triennio, Uneba ne prevede 365;
Anaste prevede le giornate di infortunio vengano conteggiate nel periodo di comporto, Uneba no; Anaste prevede il dimezzamento dei permessi (ROL), mentre Uneba no;
Anaste prevede una paga base di 1335,75, Uneba con il nuovo rinnovo, entro il 2021,, arriverà ad una paga base di 1397,86.
Questo paragone siamo disposti a farlo con qualsiasi altro CCNL del settore socio-sanitario firmato dai sindacati CGIL, CISL e UIL.
Detto questo, ci chiediamo, il CCNL Anaste è migliorativo per chi? Se questo contratto tutela lavoratrici e lavoratori, perché le aziende hanno sentito l’esigenza di redigere un regolamento interno che “migliora” le condizioni dei dipendenti?
Vorremmo anche precisare che la Dgr n.1429/2019 delle Regione Emilia Romagna è vero che cita nello specifico il CCNL Anaste, ma solo per evidenziare il fatto che non sarebbe più stato il contratto di riferimento del sistema dell’accreditamento socio-sanitario e ribadisce che ci sarà in atto una verifica per constatare il reale costo del lavoro.
L’accordo sindacale del 21/06/2017 firmato dalle Residenze e dai Sindacati FP CGIL, FISASCAT CISL, UILTuCS e UIL FP nel punto 5 dice “L’individuazione e l’applicazione del CCNL verrà normata da apposito accordo sindacale aziendale”, infatti le trattative negli ultimi due anni sono sempre state rivolte all’individuazione del CCNL da applicare al posto di Anaste, i sindacati hanno proposto i CCNL Agespi e Uneba, i quali secondo la sopra citata Dgr Regionale, hanno tutte e due le caratteristiche per essere applicati nel circuito dell’accreditamento.
Se le Residenza Paradiso e Caterina vogliono davvero tutelare ”la colonna portante” delle due aziende, lo devono fare con i fatti e non solo con belle parole.
Siamo di fronte all’ennesimo episodio di ridurre il costo del lavoro, creando anche dumping contrattuale fra le imprese, fenomeno che anche l’ispettorato nazionale del lavoro e gli organi di controllo dell’INPS provano a contrastare. Laddove anche nelle loro circolari si fa riferimento alle organizzazione sindacali maggiormente rappresentative.
FP CGIL, FISASCAT CISL, CISL FP, UILTuCS, UIL FP