Portomaggiore. L’istituto comprensivo di Portomaggiore, in occasione della Giornata della Memoria, in collaborazione con l’amministrazione comunale, organizzerà questa sera (martedì 28 gennaio) alle ore 21, un evento particolare presso la sala consiliare del Comune di Portomaggiore.
La testimonianza dei sopravvissuti va via via affievolendosi inevitabilmente, ma il nostro compito è quello di ricordare le vittime dell’olocausto e soprattutto interrogarsi sul perché della Shoah e della discriminazione dell’uomo contro altri uomini. Far capire le motivazioni che hanno portato a tutte quelle atrocità e di portare avanti con convinzione la lotta, contro ogni forma di discriminazione e di violenza.
Ad emozionare tutta la comunità e i presenti, sarà l’intervento dei piccoli allievi dell’istituto comprensivo che, con la loro voce, impersonificheranno Liliana Segre, Tullio Foà, Guido Cava e Lia Levi, che sono alcuni dei sopravvissuti alla persecuzione razziale. La serata continuerà con canti ebraici, rappresentazione del quadro storico del periodo, filmati e documentari, facendo rivivere i tragici fatti che hanno caratterizzato uno dei capitoli più drammatici del ‘900.
I ragazzi immedesimandosi nella bambina di 8 anni di Liliana Segre, ricorderanno che il 5 settembre del 1938, la stessa non ha più potuto frequentare la terza
elementare, vedere i suoi compagni e la maestra, in quanto espulsa dalla scuola perché ebrea. Successivamente deportata nel campo di sterminio di Auschwitz,
riuscirà dopo tanta sofferenza a sopravvivere. L’articolo 26 della Costituzione ribadisce che l’istruzione è un diritto fondamentale, un bene preziosissimo, un diritto negato alla piccola Liliana, ed è per questo che l’istituto Comprensivo conferirà la “Scolarità Onoraria” alla senatrice a vita Segre.
L’iniziativa vuole essere un momento di riflessione individuale e collettiva, con la convinzione che non si deve ricondurre alla sola commemorazione di un giorno, ma deve essere consapevolezza profonda del passato e impegno nella costruzione di un futuro di pace. Ricordare il dramma di Auschwitz, soprattutto alle giovani generazioni, significa rinnovare l’impegno per lottare, per continuare a sperare e costruire una società dove non esistono differenze. La Memoria è il filo conduttore che lega le generazioni e solo portando alla luce le testimonianze, le verità di quel frammento di storia, sarà possibile tramandare anche ai più giovani i valori della libertà, della tolleranza, dell’equità sociale, della pace.
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