Politica
27 Gennaio 2020
I candidati dem radunati nella sede tra paura e gioia finale per la vittoria

Casa Pd, fiato sospeso fino all’urlo liberatorio

di Redazione | 4 min

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di Jonatas Di Sabato

Difficile descrivere l’atmosfera che circonda la sede del Pd ferrarese ad inizio serata: si cerca di sorridere ma l’aria è tesa, molto. Lo si capisce dall’unica dichiarazione fatta ai giornalisti dalla candidata Marcella Zappaterra: “Fino a risultato certo, non diciamo nulla”.

Insieme a lei al terzo piano di via Frizzi 19 ci sono i due segretari, Nicola Minarelli, quello provinciale, e Nicola Minetti, segretario cittadino. C’è anche Marco Fabbri, candidato indipendente nelle fila del Pd. All’interno della sala della segreteria provinciale, c’è una netta divisione: da una parte i candidati, i quali aspettano notizie, dall’altra i due segretari, che al loro pc sorvegliano ogni aggiornamento. Nel mezzo i tanti collaboratori, tutti ad osservare i propri smartphone.

Di sottofondo una tv accesa con la diretta di Mentana a far da traghettatore in questa nottata che può rivelarsi o il rilancio, o il definitivo fallimento.

Alle 23 e 36 la diretta di La7 dà una proiezione preliminare: Bonaccini si trova tra il 48.6 e il 52.6%, Borgonzoni tra il 40 e il 44%. Inizia ad esserci qualche sorriso ma nulla di calmante. Alle 23 e 50 arriva la prima vera proiezione: Bonaccini è al 51,8% Borgonzoni al 41,5%.

Si inizia a respirare, anche se l’aria è intrisa dal fumo delle sigarette accese per cercare di mantenere la calma. Si accennano sorrisi più distesi e si inizia anche a scherzare tra i presenti, anche se la tensione è ancora palpabile.

Nel frattempo arrivano anche i dati della Calabria, qui la situazione è molto meno confortante, ma si discute sul 30% raggiunto: un risultato comunque positivo a dire dei molti presenti al tavolo. A confondere le idee, però, ci pensano i dati della Rai, qui a mezzanotte il distacco tra i due contendenti è solo del 2%. Nel mentre, cinque minuti dopo la mezzanotte, arriva in sala anche l’ex vice-sindaco Massimo Maisto, anche per lui nessuna dichiarazione per i giornalisti, ma si nota l’ansia di quelle che sono elezioni spartiacque: da una parte il baratro di una sconfitta storica e la quasi sicura caduta del governo, dall’altro una vittoria che rappresenterebbe la giusta chiave di ripresa di un centro-sinistra in affanno.

A mezzanotte e dieci la maratona elettorale viene interrotta da un colpo di teatro di Salvini, il quale, contrariamente a quella che è la solita procedura, fa già delle dichiarazioni: “Grazie a chi ha votato. Siamo contenti di aver riportato al voto tanta gente e questa è già una nostra piccola soddisfazione. Ottimi risultati in Calabria. Ci dispiace che, in Emilia-Romagna la nostra candidata abbia dovuto subire degli attacchi perché donna”.

Su quest’ultima parte i membri del Pd ferrarese non ci stanno, contraddicendo in tutto e per tutto quello che dice il segretario leghista in tv. Dopo poco arriva anche il commento di Tiziano Tagliani tramite un messaggio a Maisto: “Salvini femminista che cita Gaber è uno spasso” ironizza l’ex sindaco. A mezzanotte passata da un po’ iniziano ad arrivare anche i dati dalle prime sezioni, la prima è la 138, siamo a Pontelagoscuro: 228 Bonaccini, 222 Borgonzoni.

La fiducia inizia a crescere. La macchina del conteggio vede i due lati contrapposti della sala ben organizzati: da una parte i due segretari al pc, sotto una foto di Berlinguer, a guardare i dati nazionali in silenzio, dall’altra Zappaterra la quale dà i dati delle sezioni ferraresi, e Fabbri le riporta al pc.

Alla lettura di ogni sezione il silenzio è tombale: ci si compiace per qualche buon risultato, per qualche recupero e ci si sorprende per dei dati che li vedono dietro alla Lega. Arrivati a mezzanotte e 47 parla anche il segretario del Pd Zingaretti: “Abbraccio i due candidati presidenti in Calabria e in Emilia-Romagna. Abbiamo raggiunto degli ottimi risultati”.

Tra una sigaretta, una risata e il continuo aggiornarsi di pagina passa l’una di notte e iniziano ad esserci dei volti preoccupati. Non si capisce perché da una parte le proiezioni diano Bonaccini vincente, ma i dati reali no. Passa altro tempo, arrivano altre sezioni, a Barco è un trionfo, insieme a questi dati la Rai manda un altra proiezione: è l’1 e 35 e tutti i dati danno Bonaccini in vantaggio, sia i reali, sia le proiezioni. In sala inizia a crescere l’aria di festa ma nessuno osa dire la parola “vittoria”.

Solo all’una e 40, dopo le parole in diretta tv del riconfermato presidente Bonaccini, la tensione lascia il posto ai festeggiamenti. È l’ora degli abbracci, dei sorrisi, delle bottiglie stappate e delle dichiarazioni che puntano tutte a sottolineare come questa campagna elettorale sia stata dura. Nessuno ha dato per scontata la vittoria.

Dopo le foto di rito e aver intonato Bella Ciao, si pensa già a come proseguire e non mancano i primi passi, come suggerito da Ilaria Baraldi, presente a tutta la serata, “dobbiamo analizzare subito i dati ferraresi” dice al giovane segretario cittadino Minelli, il quale con una certa soddisfazione dichiara alla stampa: “abbiamo recuperato molti seggi, questo è l’effetto dei primi mesi di Lega al governo cittadino”. Ma l’ora della riflessione più approfondita può aspettare, ora è tempo di tornare a festeggiare in casa dem.

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