Eventi e cultura
9 Febbraio 2020
Il team si misura su un nuovo territorio: "Amiamo la nostra città e lavoriamo nel suo ambiente culturale, ma ci è capitata un’occasione imperdibile"

Cinque ragazze ferraresi ‘innestano’ l’arte a Ravenna

di Redazione | 2 min

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‘Uno spazio aperto, definito solo dal limite geografico, pronto a scoprire ogni sfaccettatura della ricerca artistica. Una continua analisi per alimentare una vivida curiosità. Non esistono confini, solo emozione; non esistono categorie, solo pagine bianche’: così recita lo statement di Innesto Spazi di ricerca, una novità che prende vita a Ravenna ma da un team ferraresissimo.

Sono cinque ragazze ferraresi – Stefania Rubbini, Clelia Antolini, Caterina Pocaterra, Sabrina Losenno e Beatrice Marotta – le curatrici del nuovo spazio al plurale.

“Innesto nasce da un’urgenza espressiva – spiega la Antolini -. Abbiamo cinque curricula molto diversi, io vengo principalmente dalla musica, sono parte di Officina Meca, Stefania è un’artista, Beatrice viene dall’editoria e Sabrina e Caterina hanno lavorato per importanti gallerie d’arte. Caterina organizza anche Cardini in città. Questo spazio sarà una sintesi dei nostri percorsi: non escluderà nulla, anzi, stirerà il concetto di arte fino a renderlo meravigliosamente quotidiano e comprensibile”.

Quasi tutte impegnate nella vita culturale ferrarese, le cinque hanno deciso di misurarsi su un nuovo territorio: “Amiamo la nostra città e lavoriamo tanto all’interno del suo ambiente culturale – continua la Antolini -. Ravenna non è stata scelta a tavolino ma ci è capitata un’occasione imperdibile grazie al nostro primo sostenitore, l’architetto Alberto Polacco, che ha creduto in noi e ci ha spinte a creare questa squadra per poi metterci a disposizione lo spazio, con la sua partecipazione fondamentale alla direzione, e un grosso sostegno per quanto riguarda l’allestimento”.

Il nome, Innesto, rimanda sia al concetto curatoriale di base, che prevede l’intreccio di tante discipline, che alla posizione fisica della galleria, in via Sant’Alberto 19, proprio al centro di un incrocio.

‘Così Innesto lancia la sua moneta in acqua e segue con lo sguardo l’increspatura delle piccole onde. L’arte sarà musica, la musica sarà letteratura, la letteratura diventerà movimento. Innesto coltiverà con dedizione i suoi germogli sperando che diventino così forti da sopravvivere alla distrazione della quotidianità. Cinque sguardi diversi, tutti orientati nella stessa direzione, per un laboratorio in continua evoluzione’ termina lo statement.

Innesto aprirà quindi oggi, domenica 9 febbraio alle 17, con la mostra di un altro ferrarese, Alessio Bolognesi, che, assieme al ravennate DissensoCognitivo, presenterà Fossili Urbani. Un dialogo tra le opere dei due artisti ma anche tra uomo e natura, tra futuro e passato. Una riflessione sulla fascinazione per il preistorico ma anche un pensiero rivolto all’oggi, all’intervento dell’uomo sul pianeta. L’esposizione, visitabile fino al 9 maggio, è pensata appositamente per lo spazio.

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