Politica
22 Gennaio 2020
Il sindaco Pezzolato denuncia "anomalie" in Comune. Borgonzoni: "Penalizzato perché la vice mi sostiene"

Salvini: “Solaroli non-caso, parlateci di Jolanda”

di Redazione | 2 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

Jolanda. “Parlateci di Bibbiano” spazzato da “Parlaci di Jolanda di Savoia”. Lucia Borgonzoni non ha ancora fatto la maglietta da indossare in Parlamento, ma Matteo Salvini ha già lanciato il caso dell’audio di una telefonata di Bonaccini e di “anomalie” denunciate dal sindaco di Jolanda, in risposta al “non caso” Solaroli a Ferrara, “modello di buona amministrazione”.

Un consigliere leghista che offre un posto di lavoro da dipendente comunale in cambio delle dimissioni della collega ‘scomoda’ di partito, per il leader della Lega è un “non-caso”, anzi “se fossi in Bonaccini e nel Pd mi preoccuperei di un caso con la ‘c’ maiuscola” annuncia Salvini durante il tour elettorale al quartiere Pilastro di Bologna, dopo aver suonato al citofono per chiedere “scusi lei spaccia?” all’inquilino.

La “sorpresa” riguarderebbe la denuncia di Paolo Pezzolato, primo cittadino di Jolanda, che si sarebbe recato dai carabinieri per “segnalare una serie di comportamenti e di anomalie” all’interno del Comune che, “dopo la candidatura della vicesindaco di Jolanda con Lucia Borgonzoni, ha perso tre dipendenti perché alcuni amministratori del Pd non hanno rinnovato una convenzione”.

Mentre Pezzolato si dice “disponibile a diffondere l’audio di una telefonata di Bonaccini”, l’aspirante presidente Borgonzoni conferma il fatto che “il Pd penalizza un Comune e mette a rischio i servizi perché il vicesindaco è candidato per una lista civica che mi appoggia e non sostiene Bonaccini”.

A stretto giro, Salvini ha lanciato l’appello: “C’è qualcosa che non torna, anche se Bonaccini ha detto di non voler parlare di un Comune di appena 3mila abitanti. Pd, parlaci di Jolanda di Savoia”.

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