Politica
22 Gennaio 2020
Durante l'incontro con lo scrittore ferrarese il sottosegretario Martella ha annunciato l’apertura di un grande cantiere di riforma denominato "Editoria 5.0"

Marcello Simoni in Senato parla di scrittura e democrazia

di Redazione | 1 min

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A distanza di dieci anni dalla sentenza della Corte di la Cassazione (sentenza n. 16592/2015) che riconosce la non sussistenza dell’obbligo del lavoratore del commercio alla prestazione lavorativa nelle festività, le lavoratrici e i lavoratori si trovano spesso obbligati a prestare servizio in giornate festive, anche senza il loro consenso

Della lettura come strumento di democrazia si è parlato ieri (martedì 21 gennaio) alla Sala Isma del Senato in un incontro voluto dai senatori Paola Boldrini e Roberto Rampi e che ha visto come protagonista Marcello Simoni, in quanto autore italiano tradotto in 20 Paesi e inventore del giallo storico.

Il confronto – dal titolo Uomo, potere, democrazia nei secoli – , cui hanno partecipato editori e addetti ai lavori, si è snodato tra i concetti di potere, conoscenza, curiosità, partendo anche dal disegno di legge sulla promozione della lettura di imminente approvazione in Senato.

L’incontro, moderato dalla giornalista Camilla Ghedini, è stato aperto con la lettura del messaggio di Andrea Martella, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Informazione e all’editoria, che nel ribadire la necessità di un impegno costante per la promozione della lettura – sottolineando nello specifico la capacità di Simoni, coi suoi romanzi e saggi, di intercettare un pubblico vario, non necessariamente specialistico – ha annunciato l’apertura “di un grande cantiere di riforma denominato “Editoria 5.0″”.

Secondo Boldrini, membro della Commissione Infanzia e Adolecenza, la lettura è strumento indispensabile per contrastare fenomeni legati all’abuso della tecnologia e della rete. Per Rampi “la vera forma di democrazia è la possibilità di scegliere. Oggi, purtroppo, l’ignoranza è esibita con orgoglio”.

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