Paolo Govoni dalla Camera di Commercio a Sipro
L’attuale vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna è benvoluto sia dalla parte politica (Comune di Ferrara in primis, che detiene il 48% della società) che da quella imprenditoriale
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Si può andare in bagno solo uno per volta, non durante la prima o la seconda ora di lezione e, soprattutto, se sei studentessa devi firmare un apposito registro. Lo comunica una circolare inviata ai docenti, agli studenti e alle loro famiglie della scuola secondaria di primo grado “Bonati”.
A firmarla è Stefano Gargioni, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo statale “Perlasca” di Ferrara.
Il motivo di questa presa di posizione lo rende noto lo stesso Gargioni: “nella giornata di mercoledì 8 gennaio i collaboratori scolastici hanno trovato in tarda mattinata i bagni utilizzati dalle studentesse completamente allagati”.
La circolare fa presente che “si tratta evidentemente di un atto di vandalismo gratuito che non rappresenta, peraltro, una novità. essendosi la cosa già verificata in altre occasioni prima della pausa natalizia”.
Secondo il dirigente scolastico, “al di là del giudizio morale sul comportamento, il fatto rappresenta in sé elemento di rischio per la sicurezza di chi frequenta il bagno e pone la scuola di fronte alla necessità di assumere dei provvedimenti atti a prevenire il nuovo verificarsi di tali disdicevoli episodi”.
Per questo il preside ha deciso che a partire da ieri, lunedì 13 gennaio, e fino a data da destinarsi, “le studentesse che durante la mattinata abbiano la necessità di andare in bagno dovranno, uscite dalla classe, compilare un firmario appositamente predisposto e collocato presso il bancone centrale dei collaboratori scolastici, indicando cognome, nome, classe, orario di uscita dalla classe e successivo orario di entrata”.
“L’auspicio – si legga nella circolare – è che tale modalità di rilevamento delle presenze possa servire come deterrente e, se non fosse sufficiente, come strumento per individuare e sanzionare gli eventuali responsabili”.
Gargioni chiude con una nota a margine con la quale si ricorda ai docenti “quanto previsto dai regolamenti interni: gli alunni non possono uscire dall’aula durante la prima e la terza ora di lezione e, nelle altre ore, possono uscire non più di uno per volta”.
La circolare è senza dubbio originale, se non altro per la diversità di trattamento tra studenti e studentesse.
Pochi precedenti si possono rintracciare nella cronaca nazionale. Nel 2005 l’istituto alberghiero Marco Polo di Genova finì nella bufera per un provvedimento che obbligava gli studenti a firmare prima di recarsi nei servizi igienici. In quel caso però l’obbligo valeva per tutti, non solo per il genere femminile. La scuola, poi, era un istituto tecnico e non una media.
Era una scuola media invece quella del piccolo comune di San Giorgio, in provincia di Mantova. Contro i bagni sempre allagati la preside firmò una circolare che imponeva agli alunni di segnare l’uscita su un apposito registro. Era il febbraio del 2017. Anche in quel caso non c’erano distinzioni di genere.
Rimanendo in terra nostrana, un altro episodio di bagni allagati si verificò all’istituto comprensivo di Codigoro. In quel caso le parti in causa sollecitarono la dirigenza per la carenza di personale Ata.
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