Politica
12 Gennaio 2020
Minelli: "Dibattito politico inquinato, invito la maggioranza a dare un segnale". E il sindaco attacca "Le avventure di Sor Maono"

Il Pd all’amministrazione leghista: “Firmi il Manifesto della Comunicazione Non Ostile”

di Redazione | 4 min

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Il caso dei Pinguini estensi è ‘solo’ la punta dell’iceberg dell’imbarbarimento estremo dei toni dello scontro politico. È la riflessione che ha portato il segretario comunale del Partito Democratico di Ferrara, Nicola Minelli, a invitare il sindaco Alan Fabbri e il segretario comunale della Lega nonché vicesindaco Nicola Lodi a firmare il Manifesto della Comunicazione Non Ostile ” per dare un segnale alla città di Ferrara”.

“Il livello del linguaggio della politica ferrarese si è così tanto svilito negli ultimi anni che ora, per una larga parte della cittadinanza dei più diversi credo politici, è diventato usuale e scontato lanciare offese talmente gravi da diventare dei veri reati, finendo addirittura sulla cronaca nazionale” osserva Minelli con un preciso riferimento ai commenti intrisi di odio e violenza apparsi sulla pagina Facebook del gruppo dei Pinguini estensi.

“La facilità con la quale si offende dietro la tastiera è spropositata e spesso nel dibattito politico si indirizza questa cattiveria verso i propri i avversari” prosegue il segretario Pd che vede come risultato “minacce o auguri di morte, di violenza fisica o intimidazioni di vario genere, mentre passano in secondo piano i temi, quelli veri, che alla città, ai cittadini e a me premono. Le idee si discutono, le persone si rispettano”.

Per evitare che “questa deriva di un linguaggio urlato ed eccessivamente emotivo possa contagiare anche ciò che di buono resta della politica cittadina”, propone alla principale forza politica di maggioranza, ovvero la Lega, attraverso il suo segretario comunale, di sottoscrivere assieme pubblicamente il Manifesto della Comunicazione Non Ostile, firmato già da sindaci, parlamentari ed altri esponenti politici d’Italia.

Si tratterebbe di “una intesa formale per dichiarare sul piano comunicativo l’impegno a ripristinare un livello civile del dibattito politico (che giustamente può essere acceso e divergente, ma non deve diventare offensivo), mettendo al centro i progetti e non le persone. Mi auguro poi che lo stesso possa fare il sindaco con tutta la giunta”.

“Non penso che con una firma possa cambiare la situazione dall’oggi al domani – confesse Minelli -, occorre tempo e occorrono risorse anche per progetti di sensibilizzazione; ma mantenere la parola è prima di tutto segno di grande rispetto. E siccome di questo parliamo, perché non iniziare noi ad impegnarci a darlo agli elettori, ai cittadini e agli iscritti dei rispettivi partiti?”.

Il primo cittadino, accusato di essere rimasto silente mentre i simpatizzanti del suo partito proliferavano odio sui social, rompe il silenzio. Ma non per prendere posizione sui pinguini. O per intervenire sul “lanciafiamme sui campi rom” richiesto a risata sguaiata dalla co-amministratice leghista della pagina. Quanto per prendere in mano una storia a fumetti per accusare gli avversari politici e la stampa.

Si tratta della storia “Le avventure di Sor Maono (e re codino)” che sbeffeggia in rima baciata il suo vice e la sua pettinatura. È realizzata dal Radicale Mario Zamorani, candidato per + Europa, che l’ha condivisa via social e distribuita al banchetto elettorale. In una vignetta, il diavolo dice a Nicola Naomo Lodi: “Pussa via da questa fogna, tu sei peggio della rogna. Non ti voglio al mio reame, brutto ceffo, brutto infame”.

“Sorprende che queste parole arrivino proprio da chi, da mesi, sta conducendo una battaglia sull’odio in rete e sugli insulti – spezza il silenzio Fabbri -. Sorprende che i soliti quotidiani online, sempre molto attenti nella ricerca quando si tratta di attaccare l’amministrazione, non si siano accorti di una storia animata pubblicata sui social, stampata, diffusa in piazza”.

“La frase trova l’apprezzamento anche da parte della consigliera ed ex-segretario del Partito Democratico Ilaria Baraldi, la paladina della correttezza sempre pronta ad invocare l’hashtag #odiareticosta querelando a destra e a manca” attacca il sindaco, citando “la locandina della Lega in cui si si sentì offesa per essere stata ritratta al posto di una sardina. Movimento tra l’altro che appoggia e supporta pubblicamente. Oggi però apprezza le parole d’odio e offensive del radicale Mario Zamorani, anche lui sempre molto attento a denunciare i toni di tutti sui social”.

Il sindaco ha parlato ma considera la questione “nulla di nuovo, le contraddizioni di sempre ed un’ironia che fatico a comprendere”.

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