Attualità
18 Novembre 2019
Da confraternita di studenti a organizzazione criminale: la storia di Ascia Nera raccontata da Leonardo Palmisano

Mafia nigeriana e ‘Ndrangheta, “legate per prostituzione ed eroina”

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Colpisce i fili dell’alta tensione con la canna da pesca. Muore folgorato

Era arrivato fino a Codigoro con la moglie per una tranquilla giornata di pesca. Rossano Bondioli, 74enne residente a Malalbergo in provincia di Bologna, è deceduto dopo che, lanciando la lenza, ha toccato con la canna da pesca il filo di un traliccio dell'alta tensione venendo fatalmente attraversato dalla scossa

Partite Spal. Bilancio positivo per i servizi di sicurezza

Quasi duemila operatori impegnati durante l'arco di tutta la stagione calcistica. Al termine del Campionato di Calcio di serie C per la stagione 2024/2025, conclusosi il 17 maggio con la vittoria nella partita per i playout della Spal sul Milan Futuro, la Questura di Ferrara traccia un resoconto delle attività svolte

di Lorenzo De Cinque

“Ad un fenomeno non c’è mai una risposta univoca”. In questo modo ha esordito la giornalista e vicesindaco di Voghiera Isabella Masina che alla libreria Feltrinelli di Ferrara ha dialogato con lo scrittore Leonardo Palmisano in merito al suo nuovo libro: “Ascia Nera – La brutale intelligenza della mafia nigeriana”.

Il fenomeno di cui si è parlato infatti è proprio quello di Ascia Nera, una delle mafie nigeriane più radicate a livello globale. L’incontro si è collocato in un momento particolare, ossia la Festa della Legalità e Responsabilità che, come affermato dalla vicesindaco, “ha lo scopo di proporre riflessioni sulla criminalità organizzata e di riflettere in maniera seria e puntuale su queste realtà”.

Il libro di Palmisano, in particolare, vuole accendere i riflettori su questa nuova criminalità di cui si parla ancora troppo poco e, racconta lo scrittore, “ho scelto di presentare storie in cui lascio porte aperte, suggerisco implicitamente al lettore di informarsi di più”. Questo è sicuramente un fenomeno complesso e per analizzarlo a fondo, suggerisce l’autore, “non bisogna interessarsi solo alla mafia nigeriana in Italia ma alla mafia nigeriana nel continente d’origine, laddove tutto parte”.

Si è soliti collegare la mafia con ambienti poveri e disagiati ma è curioso notare come questa organizzazione “sia nata negli anni Settanta all’interno dell’università di Benin City, in Nigeria, come una confraternita di studenti, a metà tra un’associazione religiosa e una banda criminale”. La scelta dell’ambiente universitario non è casuale poiché “offre un’organizzazione già strutturata, e soprattutto pulviscolare, tra le confraternite delle varie università”.

Il documento fondativo di Ascia Nera è stato presentato il 7 luglio 1977 e aveva alla base una predicazione antischiavista. “Un chiaro movente in quanto la schiavitù sessuale e la tratta di esseri umani – precisa Palmisano – sono il territorio prediletto di queste persone”.

Ma se guardiamo all’Italia, ci rendiamo conto che il nostro Paese è solamente una delle numerose “piazze” in cui agiscono questi criminali ed è evidente, afferma lo scrittore, “uno stretto legame con la Ndrangheta”. Prostituzione ed eroina gialla sono i prodotti offerti sul mercato italiano da questa mafia.

Tra i maggiori soggetti a rischio ci sono sicuramente i giovani e – ribatte la Masina – “la droga è un serio pericolo e farlo capire ai ragazzi oggi diventa sempre più difficile soprattutto perché preferiscono affrontare il problema da soli o assieme ai loro coetanei”.

È curioso pensare come i luoghi dove i ragazzi vengono a contatto con gli stupefacenti è proprio la scuola. “Nel mio Paese – racconta Palmisano – un preside ha avuto il coraggio di denunciare un ragazzo che spacciava nella sua scuola. I carabinieri hanno trovato a casa sua ben 700 dosi. Questo fa capire come non fosse un semplice pusher ma qualcuno di radicato all’interno del sistema”.

Se pensiamo alla legalizzazione, inoltre, il discorso si fa molto più intrinseco perché “il tema non è il consumo in sé quanto cosa alimenta quel consumo, ossia veri e propri schiavi che mentre lavorano hanno un fucile puntato in testa”.

Talvolta, la mafia per radicarsi ha bisogno di potenti mezzi di comunicazione e, oltre agli scontati social network, anche la musica ha assunto un ruolo cardine. È il caso della trap, genere musicale attualmente molto in voga tra gli adolescenti, i cui concerti “sono pensati e organizzati per creare una piazza di spaccio”. Lo scrittore poi fa notare come “non sono da sottovalutare le canzoni perché il messaggio passa anche attraverso i testi”.

Il nostro Paese, inoltre, tra le tante risorse vanta una normativa importante sulla mafia e, in virtù di questa, conclude l’autore, “possiamo insegnare agli altri Paesi a definire quei sistemi come mafia e provare ad esportare la nostra normativa perché, se non verranno riconosciuti come tali, non abbiamo proprio capito la portata di ciò che sta accadendo”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com