Attualità
15 Novembre 2019
Residenti e commercianti a confronto su schiamazzi notturni e rifiuti accumulati dalla senzatetto

Movida ed Elisabeth, “è il momento di ottenere risposte su piazza Verdi”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Piazza Verdi non è diventata solo il simbolo della movida, ma anche la dimora stabile di Elisabeth, la senzatetto che da mesi sta accumulando rifiuti davanti all’ingresso dell’ex teatro Verdi. Entrambe le questioni, come sostenuto da tempo da residenti e commercianti, devono essere affrontate con urgenza e sono state oggetto di un incontro convocato giovedì pomeriggio dall’associazione Mayr+Verdi.

“Se ne è parlato tanto questa estate ma non è stato fatto nulla, di tutto ciò che è stato annunciato non abbiamo avuto alcun riscontro” è il commento praticamente unanime dei presenti, circa una decina tra soci dell’associazione presieduta da Mauro Balestra, esercenti della zona (Messisbugo, Conad, Quel fantastico giovedì, SempliSce, La Maison), residenti, il proprietario dell’affittacamere e l’ufficio Mobyt di sotto, e Ilaria Valoti della Fondazione Brodolini che gestisce il Laboratorio Aperto. Assenti la Cgil, pur invitata, e i rappresentati del nuovo comitato.

Il problema principale non è tanto la presenza di Elisabeth, definita da tutti una “bravissima persona”, ma quello che porta con sé: cumuli di rifiuti e cartoni, avanzi di masserizie varie, cibo e, quando gli esercizi pubblici sono chiusi, deiezioni umane spuntano lungo le panchine e la porta, dove ha allestito la propria dispensa, camera da letto e bagno.

La priorità è quindi trovarle una casa che possa definirsi tale, in modo che non passi un freddo inverno all’addiaccio. Le soluzioni abitative proposte finora dai privati, si ricorda, sono state rifiutate ma l’auspicio dei presenti è che “con un certo tipo di aiuto e sostegno da parte degli assistenti sociali, la signora, senza dubbio affetta da grave patologia di accumulatrice seriale, riesca a comprendere che deve trovare una sistemazione migliore e che non può lasciare lì la sua immondizia“.

La situazione che si protrae da mesi – “ma che non può più essere tollerata sia per motivi di igiene pubblica che di tutela della salute della signora che occupa la piazza” si legge in un esposto che ha raccolto quasi 300 firme “al quale però non è stata data nessuna risposta ufficiale” – non è l’unica problematica che preoccupa abitanti e commercianti.

“Altrettanto critico è il fenomeno del disturbo della quiete pubblica che si determina tre sere a settimana dopo la chiusura dei locali, con schiamazzi, intemperanze e rumori molesti provocati per lo più da ragazzi un po’ su di giri” riportano i soggetti interessati che gravitano attorno alla piazza e vie limitrofe.

“Tutto ciò avviene da mesi senza che vi sia alcun intervento per far rispettare le regole esistenti” sbottano i presenti, con la precisa “sensazione che non vi sia alcun controllo nella piazza, lasciata a se stessa” e con la curiosità di scoprire cosa verrà proposto oggi dall’amministrazione. “Metà della giunta ha convocato una conferenza stampa in mattinata, speriamo sia finalmente arrivato il momento di ottenere delle risposte” è l’ultimo auspicio prima di sciogliere il tavolo di confronto.

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