I rapporti tra Comune e Università, e l’impatto del boom di immatricolazioni sul mercato immobiliare, sono al centro dell’interpellanza presentata dalla consigliera comunale Pd Ilaria Baraldi. Nel mirino soprattutto la “consulta città universitaria”, annunciata più volte dall’assessore ai Rapporti Unife Alessandro Balboni ma non ancora messa in moto.
Per questo l’esponente dem chiede di “conoscere tempistiche e modalità di costituzione della consulta” e “se essa intenda sostituire l’apposita commissione consiliare”. In caso di risposta affermativa, la consigliera ritiene “doveroso che l’organismo sia composto anche da rappresentanti delle forze politiche nel rispetto del consiglio comunale e della sua composizione”, quindi da maggioranza e opposizione.
In attesa della risposta scritta, Baraldi sollecita la convocazione della commissione e l’eventuale le istituzione della consulta, “di cui è possibile immaginare gli obiettivi ma non la composizione né le modalità di azione”.
Intanto i temi da dibattere sono molteplici e “necessitano della più ampia condivisione tra forze politiche, istituzioni, università e privati stakeholders”, come si fece nella “precedente legislatura, quando era stata istituita la commissione speciale Unitown (dal nome della rete europea delle città universitarie cui appartiene Ferrara) con l’obiettivo di discutere e promuovere buone pratiche nel rapporto tra comunità cittadina e universitaria”.
La commissione era mista, ossia composta da consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, dai rappresentanti degli studenti e del corpo docente ma “dopo un iniziale proficuo avvio dei lavori, al termine della legislatura le materie di competenza della commissione speciale furono, per decisione del consiglio comunale, trasferite alla II commissione”.
Che sia in commissione o in consulta, Baraldi intende approfondire le “molte novità introdotte dall’ateneo ferrarese, a partire dal superamento del numero chiuso per alcuni corsi di laurea, nonché, con l’anno accademico in corso, l’aumento del numero disponibile per i posti di Medicina e Chirurgia da 180 a 600″.
“Questo cambiamento ha comportato l’arrivo in città di centinaia di giovani alla ricerca di una stanza o di un appartamento – constata Baraldi -, impattando sul mercato immobiliare ferrarese (e conseguentemente sui prezzi dei canoni, con un aumento percentuale che sembra opportuno verificare e quantificare per monitorarne l’incidenza sull’accessibilità al mercato immobiliare anche delle famiglie residenti), oltre che sulla vita notturna (con le note difficoltà di convivenza e di cura degli spazi pubblici), rimettendo al centro dell’agenda della città universitaria il tema della convivenza tra residenti e studenti e la necessità di pensare e ripensare molti servizi di cui devono legittimamente poter usufruire gli studenti”.
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