Attualità
6 Ottobre 2019
Il climatologo illumina sulle corrette mosse da fare per rallentare il riscaldamento globale, tra azioni quotidiane e investimenti per una nuova economia

Cambiamenti climatici, le regole di Luca Mercalli per ‘Investire nel futuro’

di Redazione | 2 min

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Il secondo giorno del festival Internazionale ha visto Luca Mercalli, climatologo di fama nazionale, protagonista di una riflessione sui cambiamenti climatici e in particolare su come possiamo contribuire a contrastarli in ogni ambito della nostra vita.

In primo luogo, va capito che il danno è già stato fatto e che il cambiamento climatico sta già manifestando i suoi effetti, perciò ad oggi possiamo solo pensare di “ridurre il danno in un tempo relativamente breve. Non possiamo impedire gli stravolgimenti climatici che abbiamo causato in 30 anni di indifferenza ma solamente cercare di correggerli”.

“La temperatura – spiega Mercalli – è già aumentata di un grado. Quantità di energia enorme per un pianeta. Questo a causa di tutto il materiale fossile che è stato bruciato negli ultimi 200 anni. I dati raccolti sono sufficienti per convincerci che urge agire in fretta per mitigare il problema che all’andamento odierno ci porterebbe all’aumento di 5 gradi entro fine secolo e che già solamente per l’inerzia di aver ignorato il problema fino ad oggi, anche cominciando ad attuare soluzioni adeguate, andremo incontro all’aumento di 2 gradi con il conseguente innalzamento di mezzo metro del livello dei mari”.

Il nostro margine di manovra, quindi, è limitato ma “ognuno di noi può agire per rallentare questi stravolgimenti prima che essi si manifestino al peggio. La soluzione passa dai nostri gesti quotidiani: dimezzare il consumo di carne, risparmiare energia usata nelle nostre case, scegliere di viaggiare in modo più pulito e tanti altri accorgimenti che sommati farebbero la differenza”.

Ma in quanti sono disposti a fare qualche piccolo sacrificio? “Meno del 15% – secondo Mercalli – solamente tra quelli che hanno a cuore o che si sono avvicinati a questo argomento. La grossa differenza la farebbe allora agire attraverso la finanza, spostando i soldi da investire in progetti virtuosi. Bisogna però come prima cosa avere il coraggio di ammettere che questo sistema economico è obsoleto e va abbandonato. In questo modo si darebbe il via a una transizione graduale discutendo e poi applicando modelli economici sostitutivi già esistenti e che andrebbero finanziati per essere perfezionati e applicati. Così facendo si avvierebbe una transizione a un mondo più pulito evitando uno sconquasso sociale”.

“Il dibattito sul cambiamento climatico – afferma il climatologo in chiusura – è sostanzialmente chiuso. È una perdita di tempo dare ancora credito ai negazionisti, che difendono una scienza deviata. La scienza climatica ci ha permesso di avere dati sufficienti per capire che non possiamo più rimandare il momento di agire”.

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