Copparo. Raptus improvviso oppure omicidio premeditato? È questa la questione da chiarire per la procura di Ferrara, che sta indagando sull’omicidio di Cinzia Fusi, la 34enne copparese uccisa dal proprio compagno Saverio Cervellati a colpi di martello, nel retro del suo negozio dove la donna lavorava come commessa.
Questa mattina (24 settembre) la procura ha infatti affidato l’incarico al perito che dovrà esaminare il contenuto non solo delle registrazioni dell’impianto di videosorveglianza del luogo del delitto, ma anche dei telefoni e dei computer dell’omicida e della vittima, oltre che di due chiavette usb che potrebbero contenere indizi sui trascorsi della coppia. L’obiettivo degli inquirenti è verificare se il movente dell’omicidio potrebbe avere a che fare con tensioni o liti precedenti.
Un’ipotesi che secondo l’avvocato della famiglia Fusi, Denis Lovison, merita di essere presa in considerazione e chiarita sotto ogni aspetto: “Abbiamo apprezzato molto il lavoro che stanno svolgendo la procura e gli investigatori, perché stanno facendo una serie di approfondimenti che non erano scontati. Fin dal primo momento in cui mi sono interfacciato con la procura ho chiesto che le indagini venissero condotte a 360 gradi, ed è quello che sta avvenendo. Purtroppo nulla potrà compensare il dolore dei genitori per la perdita della figlia, ma la disponibilità e l’impegno che sta dimostrando la procura nel raccogliere più elementi e testimonianze possibili è un segno di sensibilità e vicinanza dello Stato nei confronti dei cittadini, e in una situazione di enorme dolore come questa è molto importante”.
Le analisi del perito inizieranno lunedì mattina, mentre nel frattempo proseguono anche le verifiche tossicologiche su Cervellati e l’autopsia della vittima, i cui risultati dovrebbero arrivare in mano alla procura nel giro di un paio di settimane.
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