Attualità
17 Settembre 2019
Spettacolo di Gianna Coletti e Camilla Ghedini, organizzato da Legacoop in Sala Estense. Con la partecipazione di Mina Welby

Interruzioni, in scena testamento biologico e diritti nel fine vita

di Redazione | 3 min

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Testamento biologico, diritti nella gestione del fine vita, comunicazione tra i famigliari, le parole del congedo: questi i temi che affronta Interruzioni, spettacolo teatrale ispirato all’omonimo libro (Giraldi Editore) della giornalista ferrarese Camilla Ghedini e portato in scena con profondità e ironia da Gianna Coletti.

Dopo il successo del debutto a Milano dello scorso novembre, Interruzioni arriva a Ferrara venerdì 20 settembre alle ore 21:00 alla Sala Estense. L’iniziativa è promossa e organizzata da Legacoop Estense e Associazione Paolo Mandini in collaborazione con Fondazione ADO, a cui sarà devoluto il ricavo della serata. Sarà presente anche Mina Welby, che ha firmato l’introduzione al libro e concesso allo spettacolo il patrocinio dell’Associazione Luca Coscioni, di cui è co-presidente.

«Insieme all’Associazione Paolo Mandini, nata in seno a Legacoop sulla scia del format dell’evento Ad Alta Voce promosso lo scorso anno da Coop Alleanza 3.0, abbiamo voluto promuovere un’iniziativa che ci parlasse di diritti – afferma il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini –. Con Interruzioni, oltre a valorizzare un’autrice ferrarese, vogliamo fare luce su temi complessi e delicati che, come cittadini, riguardano tutti. Avremo il piacere di avere nostra ospite anche Mina Welby: la toccante lettera del marito Piergiorgio al presidente Napolitano segna uno dei passaggi fondamentali dell’autodeterminazione nel nostro Paese, e sarà ripercorsa nello spettacolo».

Interruzioni porta in scena la storia di una figlia che spiega alla madre perché sceglie di morire. Un testo scritto prima dell’approvazione della legge sul Testamento Biologico. «Oltre la legge – afferma l’autrice Camilla Ghedini – quello che serve è fare comunicazione e prendersi cura della relazione famigliare. La morte, di cui nella nostra società si parla troppo poco, resta a chi resta, per questo è importante scegliere le parole per salutarsi. Questo testo vuole essere un inno alla vita, vissuta nella sua completezza e con attenzione alle parole, che possono ferire o lenire».

Al termine spettacolo è previsto un breve dibattito, con l’introduzione del presidente di Legacoop Estense Andrea Benini. A dialogare insieme a Mina Welby sui temi delle cure palliative, della relazione tra e con i famigliari nel delicato momento del fine vita, della dignità e dei diritti nella terminalità saranno: il Prof. Luigi Grassi, docente di Psichiatria Unife e Presidente della Società Italiana Psichiatria di Consultazione; il dott. Luigi Bruno, direttore medico di Fondazione Ado; Milena Maltoni di Cidas, cooperativa sociale che, attraverso la gestione di Case Residenza Anziani e servizi domiciliari, svolge un ruolo primario di affiancamento e supporto alle famiglie anche nel delicato momento del fine vita. Porteranno il loro contributo anche Gianna Coletti e Camilla Ghedini.

«Un ringraziamento a Legacoop e a Camilla Ghedini per aver voluto il nostro coinvolgimento in questa iniziativa – commenta in conclusione Sabina Mirabella di Fondazione Ado –. La perdita di un figlio è spesso vissuta come una cosa innaturale ma, come vediamo all’interno del nostro servizio, è purtroppo frequente. Le parole di questo spettacolo aiutano a confrontarsi con un dolore così difficile da gestire».

L’ingresso è ad offerta libera, con contributo minimo di 10 €. Biglietti acquistabili la sera stessa alla Sala Estense.

È disponibile anche la prevendita presso l’Hospice di via Veneziani 54 e l’ufficio ADO di via Ripagrande 13, aperto mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30.

È possibile inoltre riservare i biglietti in anticipo via mail o telefono (0532 977531; ufficio.iniziative@adohtf.it) e ritirarli direttamente presso la Sala Estense il giorno dello spettacolo, a partire dalle ore 20.

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