Politica
10 Settembre 2019
Associazioni degli risparmiatori e dei consumatori chiedono aiuto alla politica per superare gli ostacoli burocratici. Fabbri: Scriverò ai sindaci della provincia per rafforzare la battaglia”

Carife. Troppe difficoltà per gli indennizzi, “serve l’appoggio delle istituzioni”

di Daniele Oppo | 4 min

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Troppe difficoltà, la documentazione richiesta non è di semplice reperimento, fare richiesta non è facile come sperato. E così quello che doveva essere un punto di svolta per i risparmiatori azzerati di Carife si sta trasformando nell’ennesima delusione. Per questo ora, insieme alle associazioni dei consumatori, chiedono aiuto alla politica locale.

Lunedì pomeriggio associazioni di azzerati e dei consumatori si sono ritrovati in municipio, in Sala Arazzi, per un appello che vede coinvolto prima di tutto il sindaco Alan Fabbri affinché si faccia portavoce delle difficoltà con il resto del mondo politico. “Ci serve l’appoggio del sindaco e di tutte le istituzioni di Ferrara”, spiega Marco Cappellari di Amici di Carife, “chiediamo di aiutarci a riportare qui 150-200 milioni di euro”, che sono quel 30% che il Fondo indennizzo risparmiatori riconosce agli azionisti. In tal senso anche l’esplicita richiesta di Roberto Zapparoli di Federconsumatori: “Chiedo al sindaco di portare in Consiglio comunale un ordine del giorno affinché, nel rapporto coi rispettivi parlamentari, si possa facilitare un incontro con Consap”.

Proporio Consap, che è l’ente del Mef che gestisce la piattaforma web per poter chiedere gli indennizzi, ha accettato di far incontrare una delegazione delle associazioni con la segreteria tecnica, l’appuntamento è in agenda per il 16 settembre. “Ma noi vogliamo incontrare anche la commissione dei 9 saggi per discutere delle violazioni massive”, sostiene  Cappellari

E sempre lui lamenta che “avevamo chiesto una modalità semplice, alla portata di tutti: non è stato così”. In particolare per tutti la difficoltà principale ora è reperire tutta la “corposa documentazione” richiesta, ma non mancano altri impicci di carattere burocratico, ad esempio l’autenticazione delle firme nel caso in cui gli azzerati decidessero di farsi assistere da un’associazione: “I Comuni sono in difficoltà, i risparmiatori devono andare dal notaio?”, si chiede l’avvocato Valentina Rocca in rappresentanza di Adiconsum, “spero esca un regolamento”.

Azzerati e associazioni dei consumatori chiedono anche di poter usufruire di un’attestazione unica da parte di Bper, già concordata da tempo, anziché dover accumulare carta su carta, spesso introvabile come per i vecchi azionisti. E questa sembrava essere anche l’idea del Consap, almeno all’inzio: “È un portale con mille complicazioni, che chiedeva di caricare un modello per l’attestazione sostitutiva dei documenti e che poi è stato tolto”, lamenta ancora Cappellari.

Altra richiesta è, viste le notevoli difficoltà riscontrate finora, quella di ottenere una proroga dei 180 giorni fissati per presentare l’istanza: “Sono stati determinati per decreto – sottolinea Zapparoli – dunque il Governo dovrà decretare un’altra volta”. Chiaro dunque perché l’appoggio politico sia fondamentale.

“In questo momento i cittadini sono in allerta, intasano i nostri cittadini”, osserva Erika Zanca della Lega Consumatori, “ma il messaggio che vogliamo far passare è che stiamo lavorando, ci vuole calma”. Le dà man forte Milena Zaggia del Movimento risparmiatori traditi: “Non è vero che chi prima arriva meglio alloggia”, afferma prima di ricordare che gli azzerati comunque non si accontenteranno del 30% per gli azionisti (agli obbligazionisti va meglio, dato che gli viene riconosciuto il 95% del costo d’acquisto): “C’è una legge finanziaria alle porte, continueremo a fare richieste e questo Governo. Abbiamo chi ci ha tolto i soldi e chi ce li ha promessi…”.

“Siamo ancora qui, sembra una mission impossible”, sottoliena Katia Furegatti dei Risparmiatori Azzerati di Carife, “di quello che abbiamo discusso non è andato ancora in porto nulla: la semplificazione non c’è stata e anche il 30% lo abbiamo condiviso perché è stato un segnale di responsabilità ma non abbiamo mai detto che ci saremo fermati”. Al sindaco Fabbri rivolge poi una richiesta di poter ottenere uno spazio per l’associazione in modo da poter dare informazioni ai risparmiatori.

Proprio Fabbri chiude il giro di interventi, accogliendo le richieste di Furegatti e Zapparoli e, ovviamente, sostenendo l’appello: “È un dovere accogliere un appello del territorio su una battaglia di principio”, afferma. “Scriverò a tutti i sindaci della provincia, così che il documento da presentare a Consap sia condiviso da tutti per rafforzare la battaglia”. C’è spazio anche per qualche frecciatina politica: “Per noi azionisti e obbligazionisti sono la stessa cosa, anche se qualcuno che speriamo non diventi sottosegretario diceva di no”. “Mi sono sentito con Franceschini anche su questo – rivela poi – e ci troveremo nelle prossime settimane”.

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