Politica
15 Agosto 2019
L'ex sindaco di Ostellato non chiude la porta a una sua possibile candidatura alla guida dei dem di Ferrara: “Potrebbe essere una sfida interessante”

Marchi: “Io segretario del Pd? Non mi dispiacerebbe in un progetto condiviso”

di Daniele Oppo | 3 min

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Non è ancora un passo avanti per candidarsi alla guida, ma è sicuramente un’alzata di mano per segnalare la propria disponibilità per contribuire a far rinascere un partito perso, sempre turbolento e da ricucire anche nelle distanze territoriali. Andrea Marchi, ex sindaco di Ostellato, non rigetta la possibilità di fare il segretario provinciale del Partito Democratico.

L’ipotesi di una sua ‘discesa in campo’ è stata avanzata da Il Resto del Carlino di martedì e Marchi, con una risposta su Facebook, non chiude la porta alla possibilità. “Non mi dispiacerebbe, all’interno di un progetto condiviso con molti –  spiega in un post su Facebook che ha ricevuto molti apprezzamenti -, laddove c’è passione e serietà, portare avanti un’idea di partito non dico migliore del passato, perché certamente non ho io la patente e l’onere del giudizio, semplicemente diversa – conclude -. Vediamo. Riflettiamo”.

D’altronde, già nel 2015 – altri tempi per il partito – ci aveva provato come seconda punta di un tandem con un altro sindaco, Nicola Minarelli di Portomaggiore. Quel progetto, che già guardava a un maggiore raccordo tra territorio e centro, raccolse il 36% delle preferenze, sconfitto dal ‘candidato dell’establishment’, Luigi Vitellio, oggi segretario dimissionario.

Per ora le valutazioni sono in corso,  di sicuro “parlare di discesa in campo per una situazione che vede un partito trafitto da sconfitte pesanti ed importanti, dove la condivisione non è stata, per così dire, la parola guida degli ultimi anni, dove i luoghi di decisione, opinione personale, sono stati altri rispetto agli organi del partito, mi sembra eccessiva come espressione”.

“Vero è che potrebbe essere una sfida interessante – ammette -, da condividere con tanti, tentare di ridare credibilità e affidabilità a un partito fatto di persone che hanno voglia di impegnarsi ‘per’e non ‘contro’, per riscoprire il gusto della politica come servizio, coinvolgimento, passione, tornando a far dialogare provincia e città, a parlare con i tanti mondi che caratterizzano una società”.

Marchi rivendica la sua esperienza da sindaco – due mandati ottenuti entrambi con larghissime maggioranze ai seggi – come bagaglio utile anche per un’eventuale esperienza al vertice dei dem: “Ho fatto il sindaco per 10 anni, i tempi diranno se l’ho fatto bene o male e la qualità del lavoro prodotto. Ho la certezza, quella si, di averci messo passione, serietà, studio, lavoro e, me lo riconosco, umanità, se pure in politica può avere un senso. Il giorno dopo essere cessato dalla carica di sindaco sono tornato al mio lavoro di sempre, iniziato ormai quasi 20 anni fa, un lavoro che amo molto e che svolgo con la stessa dedizione con cui ho svolto il mio mandato istituzionale. Di questo, lo dico con sincerità, sono particolarmente orgoglioso: avere ricoperto una carica pubblica e poi, tornare. Semplicemente”.

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