Da quanto emerge in un post su face book, e dal comunicato stampa diffuso del capogruppo PD Aldo Modonesi, che attacca il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Federico Soffritti per la sua interrogazione sul caso dei presunti ‘illeciti affidi in provincia di Reggio Emilia’ accusandolo di voler ‘schedare i gay’ si evince che l’ex assessore, nonché ex candidato sindaco, o non ha letto bene il documento, o non lo ha capito o finge di non capirlo. Come riportato nell’interrogazione, che è stata protocollata ed è quindi a disposizione di ogni capace lettore, si riporta la normativa vigente in tema di affidi (articolo 2, commi 1, 2 e 4 della legge 4 maggio 1983, n. 184) che prevede: in primis che il minore “temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo” sia affidato “ad una famiglia, preferibilmente con figli minori”; in subordine, “ad una persona singola” in grado di assicurargli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno; e, solo ove ciò non sia possibile, “è consentito l’inserimento del minore in una comunità di tipo familiare o, in mancanza, in un istituto di assistenza pubblico o privato”. Dato che da quanto emerge dagli atti giudiziari, nelle procedure di affido sotto indagine vi sarebbe l’ipotesi, oltre che del movente economico anche di quello mosso da una ideologia lgbt, il consigliere chiede di sapere, esclusivamente in relazione agli affidi, “quanti ne siano stati assegnati a single o a coppie omosessuali” proprio per verificare se non vi fossero alternative in conformità con i disposti di legge. Nessuno ha manifestato l’intenzione di schedare o conoscere le tendenze sessuali altrui, che ognuno ha il diritto di esprimere come crede, ma ci sembra legittimo approfondire una vicenda che, se confermata, avrebbe causato drammi famigliari irreparabili, irrisarcibili e anche difficilmente comprensibili. E questo credo dovrebbe essere anche il primo interesse di chi appartiene ai movimenti Lgbt, ossia escludere ogni influenza ideologica nella vicenda. Personalmente mi meraviglia quindi che, in un tale contesto, e malgrado Soffritti non abbia neppure accennato al possibile coinvolgimento – seppur per reati minori – del sindaco di Bibbiano (PD), Modonesi anziché unirsi nella ricerca della verità su questa terribile vicenda, abbia preferito trovarvi spunti per un attacco personale e politico.
Mauro Malaguti – Coordinatore provinciale di FdI