Politica
11 Luglio 2019
Sì anche all'Idrovia (purché si sviluppi la vocazione turistica del fiume) e all'ottimizzazione del nodo ferroviario di Ferrara

La Regione adotta il Prit: al suo interno terza corsia sull’A13 e Cispadana

di Redazione | 2 min

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C’è il via libera, infatti, per la creazione della terza corsia sull’A13 fra Ferrara e Bologna Arcoveggio. Nel documento è stato inserito anche il completamento della Cispadana, per la quale il Prit prevede un tratto con caratteristiche autostradali fra Ferrara Sud e Reggiolo – Rolo, comprensivo di quattro caselli – Poggio Renatico; Cento; San Felice sul Panaro – Finale Emilia; San Possidonio – Concordia – Mirandola – oggetto di concessione regionale.

Non sarà esente da modifiche nemmeno il traffico su ferro. Il nodo di Ferrara verrà infatti ottimizzato, e a stretto giro di posta inizierà, su scala regionale, la sostituzione dei treni, che dovrebbe terminare entro il 2020. Nello specifico verranno messi in circolazione 39 mezzi Hitachi Rock a doppio piano da 600 posti a sedere, e 47 Alstom Coradia Pop da 300 posti. Nuovi mezzi anche per il trasporto pubblico locale, con 600 nuove macchine entro il 2020, ripartite su base territoriale. Per il trasporto merci su ferro, la novità più significativa riguarda il completamento della nuova bretella di collegamento diretto fra le linee Ferrara-Ravenna-Codigoro e Ferrara-Poggio Rusco.

Nel Prit si fa cenno anche all’Idrovia Ferrarese. Nel dettaglio, il Piano regionale indica come necessità quella di garantire il transito delle imbarcazioni di classe V, anche se con limitazione all’altezza, e lo sviluppo della vocazione turistica del fiume.

Il Piano è stato votato contrario dal Movimento 5 Stelle e il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Mauro Malaguti, nel merito della Cispadana, si scaglia contro il consigliere pentastellato Giulia Gibertoni: “Non riesce a comprendere che tale arteria sarebbe l’unica alternativa possibile  per ridurre il quotidiano intasamento di traffico sulla A1 e sulla via Emilia. L’unica vera opportunità quindi di diminuire quell’inquinamento ambientale dovuto alle costanti code di vetture in transito, costrette su strade oramai inadeguate. Inoltre, con una facilmente prevedibile diminuzione anche degli incidenti stradali, a beneficio di tutti, oltre che dei costi sanitari regionali”. 

Guardando al Ferrarese, invece, Malaguti dà la sua benedizione all’opera, perché “la Cispadana attraversandola collegherebbe, soprattutto per la logistica e il trasporto merci, l’Europa con la Romea, e quindi Venezia e Ravenna”, con una conseguente “concreta possibilità di sviluppo e motivazione per nuove aziende di insediarsi sul nostro territorio creando nuove opportunità occupazionali”.

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