Attualità
21 Giugno 2019
Incidenza stabile in provincia. In molti casi si utilizzano moderni regimi di chemioterapia, spesso associati a cure biologiche innovative

Leucemie, 40 nuovi casi all’anno nel Ferrarese

Antonio Cuneo, direttore del Reparto di Ematologia dell’Ospedale di Cona
di Redazione | 3 min

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Antonio Cuneo, direttore dell’Unità Operativa Ematologia

Oggi, venerdì 21 giugno, si celebra la 14° edizione della Giornata Nazionale per la lotta contro Leucemie, Linfomi e Mieloma, posta sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica e istituita permanentemente dal Consiglio dei Ministri. La giornata sarà l’occasione per illustrare i progressi della ricerca scientifica e per essere ancora più vicini ai malati ematologici, adulti e bambini, attraverso incontri e manifestazioni di sensibilizzazione.

Per l’occasione Lifebrain, il più grande network di laboratori d’analisi con oltre 270 centri in Italia, effettua gratuitamente un mini checkup ematologico che comprende le analisi di Emocromo, Ferritina e Sideremia.

Gli appuntamenti nel Ferrarese sono al Laboratorio Analisi Estense in via Boccacanale di Santo Stefano 3 e all’Analisi Cliniche Cento in via XX Settembre 33 a Cento.

Che cos’è la leucemia? La leucemia è una malattia del midollo osseo (l’organo che produce le cellule del sangue) causata da lesioni dei geni che controllano la crescita e la maturazione dei progenitori dei globuli bianchi. Le radiazioni ad elevato dosaggio (non quelle delle indagini radiologiche) e i solventi organici, in particolare il benzene, possono causare la leucemia. Poiché oggi vi sono misure efficaci di protezione negli ambienti di lavoro e l’esposizione a radiazioni per motivi medici è trascurabile, si può affermare che la ragione per cui si sviluppano in alcuni soggetti le lesioni genetiche che causano la leucemia sogno ignote.

Esistono due principali forme di leucemia: la leucemia acuta e la leucemia cronica. La leucemia acuta si presenta con sintomi gravi e con profonde alterazioni dell’esame del sangue. Tra i sintomi bisogna ricordare la febbre elevata causata da infezioni che non guariscono con i classici 7 giorni di terapia antibiotica. Alla febbre elevata si associano frequentemente stanchezza profonda e lividi o emorragie. Questi sintomi sono causati dalla presenza nel sangue di cellule leucemiche immature, incapaci di difenderci dalle infezioni. Inoltre, a causa della leucemia mancano nel sangue i globuli rossi, con conseguente anemia e stanchezza e le piastrine, con conseguente facilità a sviluppare emorragie.

La leucemie croniche sono invece indolenti e spesso asintomatiche nella loro fase iniziale. Nella nostra regione, grazie alla capillare diffusione delle indagini di laboratorio, vengono spesso riconosciute in fase precoce in seguito ad un esame del sangue di routine.

Che incidenza ha nella nostra città e provincia? La leucemia acuta colpisce tutte le età, inclusi i bambini, ma è decisamente più frequente negli anziani. L’incidenza delle leucemie acute e croniche (cioè il numero di nuovi casi registrati in un anno nella nostra provincia) è attorno a 40 nuovi casi all’anno per 100.000 abitanti ed è sostanzialmente stabile, come del resto in tutta Italia. Infatti, il lieve aumento registrato negli ultimi 20 anni deriva dall’invecchiamento della popolazione. Invece, la prevalenza delle leucemie (cioè il numero di persone che vive con la leucemia) è aumentato grazie al fatto che oggi i pazienti con leucemia vivono di più rispetto al passato.

Come viene trattata a Ferrara? L’Ematologia della nostra provincia (che ha ottenuto l’accreditamento come sede centrale per la scuola di specializzazione in Ematologia) è parte di una rete che coinvolge i principali centri italiani. Questo garantisce la miglior cura possibile ad ogni paziente.

Le cure delle leucemia seguono protocolli di trattamento condivisi dalla comunità scientifica e la terapia è sempre più personalizzata sulla base della lesione genetica che è alla base della malattia.

In molti casi si utilizzano moderni regimi di chemioterapia, spesso associati a cure biologiche innovative che prevedono l’impiego, a seconda dei casi, di anticorpi monoclonali di ultima generazione o terapie mirate con agenti che si assumono per via orale.

Il trapianto di midollo, autologo (si utilizzano le cellule del paziente una volta che il midollo è stato “ripulito” dalla malattia) o allogenico (si utilizza un donatore famigliare o estraneo) è un’importante risorsa in alcuni casi.

Le nuove terapie cellulari con linfociti ingegnerizzati sono ormai prossime all’introduzione nella pratica clinica in Italia. Grazie alla rete ematologica nazionale già costituita anche queste nuove sofisticate terapie che offrono tante speranze potranno essere utilizzate nei pazienti che ne avranno bisogno.

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