Gentili signore e signori,
ho appreso dai mezzi di informazione https://www.paliodiferrara.it/
«Ad oggi i palii contesi in Piazza Ariostea l’ultima domenica di maggio sono i quattro, così come tramandati dalle cronache e dagli statuti: quello verde dedicato a San Paolo per la corsa delle putte, quello rosso di San Romano per la corsa dei putti, quello bianco dedicato a San Maurelio per la corsa delle asine ed infine quello giallo (o dorato) di San Giorgio per la corsa dei cavalli.»
A Ferrara si arriva a capire che le corse di esseri umani sono divertenti e spettacolari ma non si arriva a capire che le corse di animali non lo sono affatto e addirittura se ne fanno due. Cavalli e asini sono accomunati dallo stesso destino: correre per il divertimento di Homo Sapiens.
Il Palio, patrocinato da Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara e Regione Emilia-Romagna, è sostenuto dal MAIN SPONSOR BPER (una banca non manca mai…) e da parecchi sponsor commerciali attenti alla loro immagine ma non al peggio che la corsa offre.
Nel 2006 la gara viene annullata http://www.ecoblog.it/post/
Nel 2012 https://www.youtube.com/watch?
Nel 2014 https://www.youtube.com/watch?
Nel 2015 https://www.youtube.com/watch?
Nel 2018, alla corsa delle asine https://www.youtube.com/watch?
«(…) ci si deve chiedere come sia possibile che tanta gente si accalchi e partecipi con entusiasmo al tormento pubblico di animali. Bisogna prendere atto che quella che va in onda è una sorta di mistificazione, vale a dire di alterazione degli avvenimenti, resa possibile dal sommarsi di svariati elementi. (…) il fatto che le manifestazioni sono legali, autorizzate e organizzate dalle autorità cittadine è già una forma di condizionamento, perchè, nella mente di molti, i concetti di legalità e di giustizia si fondono; manifesti pubblicitari ne sottolineano l’appetibilità;
la benedizione religiosa tanto spesso impartita agli Animali e alla sagra stessa aggiungono credibilità e plusvalore.
(…) La sofferenza degli animali non viene colta perché l’attenzione è tutta spostata su altro: se sono piccoli, come le rane, i loro segnali di terrore sono semplicemente ignorati, non visti, assorbiti nel clima di super eccitazione. In altri casi, come nella corsa delle oche oppure dei maiali, le grida e gli starnazzamenti sono interpretati in modo distorto, quasi un incentivo al clima di euforia. Se grandi animali, buoi o cavalli cadono rovinosamente, si feriscono, muoiono o vengono addirittura uccisi, beh quello è un tributo, uno spiacevole accidente, che nulla toglie alla situazione. Nessuno è innocente, tanto meno lo sono i cronisti che tanto spesso raccontano gli eventi con un entusiasmo urlato e convinto, in cui non si trova traccia di quel senso critico che ci si potrebbe aspettare da chi è deputato a trasmettere informazioni.(…) legislatori illuminati non dovrebbero rimanere spettatori passivi, ma essere promotori di cambiamento. Invece le leggi vengono promulgate solo quando “i tempi sono maturi”: in altri termini quando si è sicuri di poter contare sul consenso elettorale. Quando finalmente si esprimono, svolgono un’operazione che risulta fondamentale grazie all’autorità che rivestono e perché i loro dettami col tempo vengono introiettati ed assumono alla fine il vigore di norme morali di riferimento. (…) In fondo non si tratta di discutere se le sagre sono o non sono manifestazioni culturali, ma si tratta di decidere semplicemente, una volta per tutte, in quale mondo vogliamo vivere: e questo, così come è fatto, di sicuro non va bene. » Annamaria Manzoni, intervento al convegno “Fiere, corse, sagre con animali”, Torino, 13 Aprile 2019 http://annamariamanzoni.
Cordiali saluti.
Paola Re