È arrivato il giorno più atteso e temuto per il rinnovo dei Consiglio comunali. Al voto anche 12 Comuni della provincia estense tra cui Argenta e Copparo e, per la prima volta, Tresignana e Riva del Po
Ferrara sceglie il proprio futuro: otto candidati per la più incerta tra le elezioni
"Il Partito Democratico non ha mai parlato di razzismo, né negato che parte importante del fenomeno riguardi minorenni stranieri". È questa la "semplice verità" con cui Giada Zerbini, segretaria del Partito Democratico di Ferrara, risponde al sindaco Alan Fabbri
Botta e risposta tra i consiglieri del Pd di Ferrara e il vicesindaco Alessandro Balboni che sui social li aveva accusati di "lanciare accuse e cercare il titolone sui giornali"
"Operazione priva di una visione organica e gestita in modalità puramente emergenziale". È questo il pensiero della segreteria comunale del Pd sul trasferimento in via sperimentale del mercato del lunedì all’area dell’Acquedotto Monumentale
L'intervento del sindaco di Ferrara Alan Fabbri sul fenomeno 'maranza' e le parole sui ragazzi magrebini che “tendono a isolarsi, a fare branco, a rifiutare le regole e l'autorità” ha scatenato le reazioni delle opposizioni
Per metà di Ferrara questo è il giorno più atteso degli ultimi 70 anni, per l’altra il più temuto. Ma solo domani, lunedì 27 maggio, scopriremo quale tra le due parti di Ferrara è la più determinata e numerosa. Perché mai come oggi l’esito delle elezioni amministrative a Ferrara è incerto e difficile da prevedere: l’ascesa degli ultimi anni a livello sia nazionale che locale della Lega potrebbe interrompere un’egemonia delle forze di centrosinistra che dura dal dopoguerra a oggi, mentre le numerose liste civiche in corsa e il ritorno ‘last-minute’ del Movimento 5 Stelle, con una nuova lista certificata, potrebbero sparigliare ulteriormente le carte in tavola e riservare inaspettati colpi di scena.
Non ci sarà quindi da meravigliarsi se, mai come quest’anno, le elezioni a Ferrara verranno seguite e avranno ripercussioni anche a livello nazionale, in quanto perfetto esempio delle dinamiche politiche che si sono sviluppate negli ultimi anni in Italia: dalle crisi bancarie alle tematiche legate all’immigrazione, dalla valorizzazione del patrimonio culturale all’andamento altalenante della ripresa economica. Una sconfitta del Partito Democratico, a Ferrara o in altre storiche ‘città rosse’, sarebbe una nuova conferma delle difficoltà in cui versa il centrosinistra da cinque anni esatti, quando sotto la guida di Renzi il Pd superò il 40% dei voti alle europee per poi iniziare un rapido tracollo. Ma d’altro canto, se la coalizione a trazione leghista non si dovesse riuscire a imporre, il centrodestra oltre all’enorme occasione persa si potrebbe trovare di fronte a una nuova inversione di tendenza nei gusti dell’elettorato. Per questi motivi le elezioni a Ferrara e nei comuni circostanti non rappresenteranno solo un fatto politico locale, ma uno spunto di analisi politica di carattere ben più ampio rispetto ad altre occasioni.
In provincia ci sono anche altri Comuni ‘big’ da tenere sott’occhio: Argenta e Copparo, entrambi chiamati a scegliere il successore di due pezzi grossi del centrosinistra estense come Antonio Fiorentini e Nicola Rossi. Stessa situazione, anche con molti meno elettori chiamati alle urne, a Ostellato, dove termina il doppio mandato di Andrea Marchi. Sarà la prima volta invece per i Comuni neonati di Tresignana e Riva del Po.
Vista l’importanza e l’incertezza di queste elezioni, può tornare utile un veloce ripasso sulle modalità del voto.
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Di seguito potete trovare tutte le schede dei candidati sindaci nei Comuni ferraresi che si apprestano ad andare al voto, elencati nell’ordine in cui compariranno sulle schede elettorali.
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