Da sinistra: Gianluca Vertuani e Pier Carlo Scaramagli
di Vittorio Orlandini
“Abbiamo incontrato i candidati esponendo loro un documento che segnala tutti i bisogni primari della realtà ferrarese. Speriamo che al di là del periodo delle elezioni ci si possa ricordare degli agricoltori, dei quali troppo spesso, chi di dovere, dimentica le necessità”. Da un’elezione all’altra, il passaggio di consegne alla presidenza di Confagricoltura – da Pier Carlo Scaramagli al neoeletto Giancarlo Vertuani – non poteva non toccare l’evento politico principe di quest’anno a Ferrara.
Nella mattinata di venerdì il neopresidente ha raccolto ufficialmente le redini organizzative lasciate Scaramagli (giunto al termine del suo secondo mandato) dell’associazione sindacale che rappresenta un indiscusso perno nella realtà agricolo-economica ferrarese, occupando sia una grossa fetta dei 180 mila ettari costitutivi della Sau (superficie agricola utilizzata) sia una porzione significativa (il 70%) delle giornate-lavoro calcolate nel computo provinciale del settore.
“Assumere una carica di questa caratura dopo un lavoro così egregio in situazioni spesso parecchio difficili è fonte di grande responsabilità e impegno – afferma Vertuani -. Ho la grande fortuna di essermi potuto confrontare con la giunta che ci ha condotti fino a questo punto, in un’ottica essenziale di continuità tra passato e futuro, nell’ottica di valorizzare un bene, l’agricoltura, che spero possa venire difeso a livello politico anche dopo le amministrative ferraresi” queste alcune delle prime riflessioni, rivolte ai giornalisti in sala, da parte del neoeletto dirigente”.
Preoccupanti le rivelazioni in merito ai dati di produttività frutto degli sbalzi termici degli ultimi mesi: “Viviamo in un momento non roseo per la produzione agricola, dati definitivi li avremo verso metà giugno ma c’è da dire che ad oggi non si prospettavano lacune così ingenti”, commenta Vertuani.
Il presidente uscente nel suo intervento ha fatto leva sulla necessità di figure tecniche, competenti e specializzate che possano far luce sulla complessa macchina organizzativa dell’ambito di riferimento: “Un approccio scientifico, il nostro, improntato sulla professionalità e pronto a battersi eticamente contro temi prioritari nati da ingerenze genetiche nel campo agricolo”, ha in definitiva sintetizzato Scaramagli.
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