Ruggero Osnato

La classifica del Sole 24 Ore che pone la sanità ferrarese agli ultimi posti delle classifiche regionali e nazionali porta Ruggero Osnato, dirigente medico dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e candidato al Consiglio comunale per Ferrara Cambia, a intervenire con alcune considerazioni e ad approfittare per illustrare le sue “dieci proposte per migliorare la sanità ferrarese”.

Per Osnato quanto riportato dal Sole 24 Ore non è motivo di stupore: “A pochi giorni dalle elezioni Amministrative – dice infatti – in molti si dicono stupiti e indignati di una realtà che è sempre stata agli occhi di tutti. Ora, non è più il momento del gridare al vento indignati. Non è più il momento di ergersi a giudici improvvisati. È giunto il tempo delle decisioni e, a questo, seguirà quello intenso e fondamentale del lavoro, giorno dopo giorno, atto dopo atto, decisione dopo decisione. Alan Fabbri, Andrea Maggi e tutti i componenti della Lista Civica Ferrara Cambia, anche attraverso la mia persona, hanno denunciato da mesi e ripetutamente lo stato della nostra sanità, proponendo, nello stesso tempo e senza drammatizzare, una serie di precisi e possibili rimedi da considerare subito, dolo le elezioni”.

Per migliorare la situazione Osnato pensa a un aumento di figure competenti e professionali e alla riduzione dell’occupazione politica del sistema sanitario, a maggiori risorse economiche che portino a nuovi progetti e strategie, ma anche a una attività politica a livello regionale “per restituire dignità di voce alla nostra provincia e per recuperare le posizioni perdute nel confronto regionale e nazionale”. Ma non è tutto. Fra i punti del programma figura la sinergia fra le strutture che possono dare risposte rapide agli utenti, una rivalutazione della funzione di riferimento provinciale dell’ospedale Sant’Anna a Cona e la “restituzione ai reparti specialistici di una piena funzione operativa e, alla medicina d’urgenza, trasformata in un reparto contenitore, le sue funzioni importantissime di vera disciplina”. Non manca il potenziamento del pronto soccorso e di ogni reparto con nuovo personale, la promozione di un coordinamento provinciale tra le aziende sanitarie, il recupero degli utenti costretti a recarsi fuori provincia per motivi di salute e, infine, la visione di una nuova alleanza tra sanità e università.