In merito alle osservazioni del Sig. Mauro Marchetti (contenute nella missiva apparsa su estense.com – rubrica “Lettere”) desidero innanzi tutto ringraziare il lettore perché, con le sue domande, mi permette di illustrare in maniera più completa il mio pensiero.
Madre Teresa di Calcutta, che il prossimo 4 settembre sarà proclamata santa, è una donna che io ammiro dal profondo del cuore perché ha testimoniato con la vita l’amore per gli ultimi, partendo da coloro che, nella nostra società, non sono neppure considerati esseri umani. Per tale motivo viene spesso censurata.
Nel discorso per l’accettazione del Premio Nobel per la pace (1979) disse: ”Se una madre può uccidere il proprio bambino, cosa ci impedisce di ucciderci a vicenda? Nulla”. Parole durissime ( e misteriosamente scomparse in molti resoconti), come quelle usate da Papa Francesco sul medesimo argomento. Parole che urtano gli adepti del “pensiero unico dominante” e del relativismo etico, i quali vedono soltanto l’aspetto filantropico di Madre Teresa, che invece fu cattolica fino in fondo, predicando il Vangelo “opportune et importune”, come insegnava San Paolo.
Circa i migranti (dopo averle rammentato un’altra frase di Madre Teresa :”L’amore comincia a casa: prima viene la famiglia, poi il tuo paese o la tua città”) ricordo i numerosi appelli alla prudenza del Pontefice, che tuttavia vengono spesso dimenticati perché danno fastidio. Appelli che non ho mai udito dalle labbra e dalla penna del nostro Arcivescovo, il quale invece invoca un “meticciato” che non mi risulta far parte della dottrina cattolica.
Amare il prossimo significa innanzi tutto cercare preservarne la vita. Come ha detto ripetutamente Marco Travaglio (che non è certamente un simpatizzante della Lega), “meno gente parte e meno gente muore”. Consentire ai mercanti di carne umana di stipare i barconi fatiscenti di poveri migranti per poi chiamare le navi delle ONLUS a fare da “taxi del mare” non significa certo fare del bene, ma comportarsi in maniera ottusa (nella migliore delle ipotesi) favorendo la criminalità che lucra su quei poveri disgraziati.
Lo aveva capito anche Marco Minniti, che pur timidamente e ostacolato in tutti i modi da quella sinistra di cui pure era espressione (qualcuno arrivò a definirlo “il nuovo Scelba”), stava cercando di porre un argine all’azione delle ONLUS, che oggettivamente favorivano il vergognoso traffico degli scafisti.
Tempo fa mi trovai a un incrocio dove un bambino chiedeva l’elemosina. Una signora, che aveva dato al fanciullo un paio di euro, mi invitò a fare altrettanto. Le risposi che non solo non avrei dato alcuna moneta al bimbo, ma spiegai alla signora che lei era complice di un’opera di sfruttamento, poiché i soldi sarebbero finiti a chi lo aveva mandato ad elemosinare. Per evitare quel turpe mercato occorreva innanzi tutto renderlo non profittevole per gli sfruttatori.
Con ciò intendo dire che è facile commuoversi o lavarsi la coscienza dando la monetina o plaudendo alle ONLUS. Ma non è così che si fa il bene del prossimo.
Anch’io, se fossi in mare e vedessi dei migranti che stanno per naufragare, farei di tutto per salvarli. Ma penserei pure che se non fossero stati stipati come sardine in una “carretta del mare” non avrebbero messo a repentaglio la propria vita.
Spero, caro Marchetti, di avere risposto alle sue domande e con l’occasione la invito, se avesse qualche altro quesito da pormi, all’incontro da me organizzato lunedì 13 maggio alle 19 presso il bar Gallery (ex Borsa) in corso Ercole I d’Este n. 1 oppure presso info point della coalizione per Alan Fabbri Sindaco in via Garibaldi n. 52.
Spero vivamente che, dopo avermi incontrato personalmente, possa considerare l’ipotesi di votarmi.
In ogni caso prego Madre Teresa perché la illumini…e la benedica!
Alcide Mosso Lega per Salvini Premier