Cento
6 Maggio 2019
La leader FdI a Cento nell'anniversario della strage: "È ricordando tutti gli innocenti, di una fazione o di un'altra, che l'Italia può fare progressi"

Giorgia Meloni ricorda i fratelli Govoni: “Inaccettabile che nessuno abbia omaggiato le vittime di questa ingiustizia”

di Redazione | 2 min

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Cento. “Solo ricostruendo insieme il concetto di giustizia una nazione può avere memoria”: così la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni lunedì, in visita a Cento, nell’anniversario della strage dei sette fratelli Govoni, sterminati l’11 maggio 1945 da una banda di partigiani comunisti.

A dare il benvenuto nella città del Guercino il sindaco Fabrizio Toselli, e presenti alla commemorazione anche i parlamentari emiliani di Fratelli d’Italia, il senatore Aberto Balboni, gli onorevoli Tommaso Foti e Ilenya Lucaselli, ma soprattutto i familiari delle vittime, tra cui Cesare Govoni, figlio di Dino Govoni, morto a 41 anni insieme ai suoi fratelli quella notte di settant’anni fa.

“Colpevoli tutti quanti di essere fascisti” sono state le parole del senatore Balboni, “anche se soltanto due dei fratelli risposero alla coscrizione obbligatoria della Rsi, e nonostante fossero stati prosciolti dal Cln, furono prelevati dalle brigate Garibaldi, sottoposti a sevizie indicibili e infine strangolati, insieme ad altre 49 persone”.

Tra loro anche Ida, appena ventenne, che venne prelevata mentre stava allattando la figlia di due mesi, e Giacomo Malaguti, che aveva combattuto nell’esercito del Sud a fianco degli Alleati. Una storia emblematica di un territorio che Balboni definisce “il centro del triangolo rosso di morte e di violenza di quegli anni” e che rimase nell’oblio fino al 1949, quando i componenti della brigata comunista vennero denunciati: ma si erano già messi al sicuro in Cecoslovacchia grazie all’aiuto del partito comunista.

E prima di deporre un fiore presso le tombe dei fratelli Govoni, al cimitero di Pieve di Cento, Giorgia Meloni ha voluto lanciare un appello rivolto a tutti i politici dello scenario istituzionale: “Faccio io il primo passo” ha dichiarato, “perché trovo inaccettabile che nessuno, prima di me, abbia ritenuto opportuno omaggiare una famiglia vittima di un processo sommario e ingiusto come questo”.

La leader di Fratelli d’Italia rimarca così il suo impegno, iniziato con la commemorazione dei martiri delle foibe, nel restituire giustizia e dignità alle vittime senza colpa di stragi politiche: perché è solo “ricordando tutti gli innocenti che l’Italia può fare progressi, mettendo così davanti, per una volta, ciò che ci unisce invece di ciò che ci divide, il nostro essere italiani prima dell’essere di una fazione o di un’altra”.

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