Cronaca
6 Maggio 2019
Le forti raffiche di vento superano i 70 km/h: cadono alberi, rami e segnali stradali. Tour de force dei vigili del fuoco, oltre 70 interventi nel Ferrarese

Bufera di vento, strage di alberi: crolla anche un pioppo nel sottomura

di Redazione | 4 min

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Una vera e propria bufera di vento si è abbattuta domenica sulla provincia di Ferrara, causando quella che è a tutti gli effetti una strage di alberi che ha scosso il capoluogo e non solo. Le forti raffiche di vento hanno superato anche i 70 chilometri orari, provocando lo sradicamento di diversi alberi, la caduta di tantissimi rami e l’abbattimento di alcuni segnali stradali.

Tour de force dei vigili del fuoco: le squadre di tutti i distaccamenti sono stati impegnati da sabato notte e per tutta la giornata di domenica in una settantina di interventi sparsi su tutto il territorio per mettere in sicurezza le zone particolarmente colpite dalla bora. Alla mattina le operazioni si sono concentrate sull’Alto Ferrarese, tra Cento e Bondeno, mentre al pomeriggio è toccato al Basso Ferrarese, tra Comacchio e Codigoro.

Mentre ai lidi comacchiesi ha imperversato la burrasca, dove il mare agitato ha raggiunto onde tra i 2 e i 3 metri di altezza, con possibilità di ingressioni marine come si legge nell’allerta gialla emanata dalla protezione civile per lo stato del mare al largo e la criticità costiera, l’attenzione è rimasta alta su tutto il Ferrarese per i danni causati da questa ondata di maltempo fuori stagione.

Tanto che l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale ha emesso una nuova allerta meteo, valida dalle ore 12 di domenica 5 maggio fino alla mezzanotte del 7 maggio, sulla base dei dati previsionali del centro funzionale Arpae ER per precipitazioni diffuse di moderata-forte intensità sui settori centro-occidentali, con locali rovesci temporaleschi e nevicate al di sopra dei 700-800 metri sui settori appenninici.

È ancora presto per fare la conta dei danni, ma segnalazioni per alberi caduti in strada sono arrivate un po’ ovunque in tutta la città estense: da via Cassoli, all’altezza della curva est dello stadio, in viale Belvedere e in via Tito Speri, dove l’arbusto si è abbattuto sulle auto parcheggiate e in corso Ercole I d’Este dove l’albero ha letteralmente schiacciato una macchina. Segnalazioni per la caduta dei rami sulla sede stradale sono arrivate anche da via Comacchio, all’altezza del ponte di San Giorgio.

I disagi alla circolazione sono stati inevitabili, mentre cresce lo sgomento per la situazione al parco urbano e al sottomura, dove alcuni alberi non hanno retto alla forza del vento. In particolare è crollato sabato notte uno dei pioppi più vecchi del sottomura, meno di un secolo di età e perciò ancora longevo, oggetto di riflessione da parte di Marco Falciano, ambientalista e coordinatore dell’Unione Pescatori Estensi.

“Viene da chiedersi se sia dovuto ad una potatura troppo invasiva o a vecchi interventi di capitozzatura che ne hanno indebolito le radici – si domanda Falcitano -. Il tronco radicale centrale era totalmente marcio, tipico effetto di potature troppo invasive, poiché a fronte di una drastica riduzione della chioma anche l’apparato radicale si riduce, diminuendo il carico di nutrienti richiesti dalla chioma alcune radici cessano di svolgere la loro funzione e marciscono, indebolendo la stabilità dell’intero albero”.

“Si poteva evitare con una più scrupolosa cura del verde pubblico? Assolutamente sì – assicura l’ambientalista -. Invece si è perso un monumento e un polmone naturale per la nostra città. Potranno ripiantare altri 10 alberi ma ci vorranno decine e decine d’anni prima che essi possano offrire l’ossigenazione che garantiva questo gigante verde”.

E non è un caso isolato: “È evidente come altri pioppi poco distanti, della stessa specie di quello caduto, siano stati sottoposti ad interventi di potatura eccessivamente invasivi, tali da eliminare quasi del tutto la chioma dell’albero. Non c’è lungimiranza nella realizzazione di queste vere e proprie lesioni al verde pubblico, e difatti negli ultimi anni a Ferrara decine e decine di alberi sono scomparsi, alcuni abbattuti volontariamente, altri crollati a seguito di fenomeni meteorologici non eccezionali, tutto ciò a danno della qualità della vita dei ferraresi – denuncia Falciano -. Questa città soffre la mancanza di un’associazione a tutela degli alberi”.

Colpito anche il Centese, dove sono stati necessari alcuni interventi, a partire dallo spostamento delle transenne di cantiere in via Accarisio e di una lamiera che sbatteva con rischio caduta sull’edificio della Fca Vm, sulla quale hanno operato i vigili del fuoco.

In via Pirani a Casumaro sono state divelte le ante dell’armadio stradale Telecom, avvisata anche per la messa in sicurezza di palo in via Mignatti a XII Morelli. In via Matteotti sono state posizionate transenne sulla strada per una finestra rotta pericolosa.  Un ramo spezzato è caduto sulla strada in via Risorgimento: la situazione è risolta.

È stata inoltrata una nuova segnalazione alla Provincia per problema caduta rami  via Nuova. Si richiede di provvedere alla manutenzione e alla sistemazione delle fronde, dal momento che di frequente si spezzano e cadono rami: domenica si è verificato in particolare nel tratto tra la rotatoria Lamborghini e via Canne.

Al lavoro, oltre ai vigili del fuoco, anche la polizia municipale di Ferrara e dell’Alto Ferrarese e i volontari della protezione civile.

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