di Giuseppe Malatesta
Codigoro. Potrebbe esserci la natura dolosa dietro l’incendio divampato nel luglio 2018 nello stabilimento di Kastamonu a Pomposa di Codigoro. A tirare fuori la sconcertante ipotesi è il responsabile salute, sicurezza e ambiente della multinazionale turca, Luca Barboni, in un’intervista rilasciata al mensile piemontese ‘Vita Diocesana Pinerolese’.
Il contesto in cui si pone la chiacchierata ‘rivelatrice’ è quello del caso analogo che ha coinvolto la sede Kastamonu di Frossasco, dove la ditta si è insediata – come a Codigoro – nella proprietà ex Gruppo Trombini acquisita nel 2017 contestualmente agli impianti di Pomposa, di Luserna San Giovanni (To) e di Piangipane di Ravenna, un pacchetto milionario aggiudicato all’asta.
Se le cataste di legname di Frossasco bruciano a marzo scorso, quelle codigoresi hanno scaldato Pomposa otto mesi prima, quando a divampare erano state anche le polemiche sulle procedure di contenimento dell’immenso incendio, durato praticamente settimane.
Una questione mai del tutto digerita che ha trovato terreno fertile anche tra i banchi del consiglio comunale di Codigoro, dove a contrapporsi sul tema sono state le opposizioni e l’amministrazione comunale, spesso intervenuta in difesa della multinazionale o comunque fiduciosa e garantista sulle responsabilità dell’azienda turca accolta a braccia aperte qualche mese prima.

LucaBarboni (da vocepinerolese.it)
Mesi dopo il fattaccio, le dichiarazioni di Barboni potrebbero accendere addirittura un giallo sulla vicenda. “Non posso fare delle accuse – dice -, ma sicuramente una nuova ditta che entra nel mercato crea sempre un disequilibrio. Comincio avere dei dubbi anche sulla vicenda che ci occorse un anno fa a Codigoro. Anche lì fu una cosa molto strana: avevamo due cumuli di legno, uno che era di Trombini, e un altro che stavamo portando dentro noi. Guarda caso si è incendiato il legno fresco che avevano portato noi, quello più buono. Se gli avessi dato fuoco io, avrei dato fuoco all’altro”.
C’è da dire che nel caso piemontese la Procura indaga per incendio doloso, mentre nel codigorese l’ipotesi più accreditata è sempre stata quella dell’autocombustione, più improbabile a Frossasco perché il tutto è avvenuto in un periodo meteorologicamente più freddo. Eppure Kastamonu non può fare a meno di dubitare sul precedente, considerato inoltre che tempo addietro a Pomposa, fa sapere sempre Barboni, “abbiamo avuto anche un altro tentativo di sabotaggio sul quale non posso dire nulla perché sono in corso le indagini dei carabinieri. Questa cosa – conclude sospettoso – inizia a piacerci molto poco”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com