Cronaca
17 Aprile 2019
Due operatrici del Sant'Anna erano a processo per la morte di una paziente avvenuta nel 2013

Infermiere assolte dall’accusa di omicidio colposo

di Daniele Oppo | 1 min

Leggi anche

Caso Cidas. “Bertarelli non chiese provvedimenti disciplinari per Servelli”

L'ufficio Risorse Umane di Cidas avrebbe agito in autonomia, e quindi senza alcuna ingerenza da parte del presidente Daniele Bertarelli, quando comminò il primo - e unico - provvedimento disciplinare del richiamo verbale a Daniel Servelli, dipendente della cooperativa, dopo le critiche social rivolte all'ex vicesindaco Nicola Lodi

Tentò di rapire una bimba di tre anni in Gad. Andrà a giudizio

Aveva strappato dalle mani della mamma, che in quel momento la stava tenendo in braccio, una bimba di tre anni, motivando quel gesto improvviso con la scusa che la piccola fosse in una situazione di pericolo. Protagonista della vicenda è un 24enne di nazionalità indiana, difeso dall'avvocato Cristian Altieri, che ieri (mercoledì 2 luglio) è stato rinviato a giudizio

Frontale in via Mandela. Tre persone ferite

Uno scontro tra un'auto e un autoarticolato in via Mandela intorno alle 11.30 di questa mattina (2 luglio) ha causato tre feriti, i due conducenti e una persona che viaggiava sul sedile del passeggero nell'auto

(archivio)

Dopo sei anni e l’avvicendamento di tre giudici è finito con una doppia assoluzione il processo che vedeva due infermiere dell’Sant’Anna accusate di omicidio colposo per la morte nel settembre 2013 di una signora, ricoverata per un’occlusione intestinale, deceduta dopo una crisi respiratoria dovuta probabilmente a un’alterazione glicemica.

Secondo l’accusa – sostenuta dalla pm Barbara Cavallo, anche sulla scorta di una consulenza tecnica – il decesso era da ricondurre agli effetti di un’eccessiva somministrazione per via endovenosa della nutrizione parenterale, dovuta alla negligenza delle due infermiere. Ovviamente diversa la posizione delle difese delle due imputate (avvocati Irene Costantino e Giovanni Trombini), forti delle proprie consulenze ma anche della perizia disposta dal secondo giudice che ebbe in mano la causa, che affermò l’impossibilità di stabilire con certezza la causa della morte, anche per la concomitanza di una sepsi, frutto di una successiva operazione chirurgica. Alcuni infermieri, sentiti come testimoni, parlarono anche di malfunzionamenti nei diffusori delle sacche parenterali che potrebbero spiegare perché, nel caso specifico, quella della signora si svuotò nel giro di poche ore anziché nelle 24 prescritte.

Il giudice Vartan Giacomelli ha determinano in 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni. I familiari della vittima erano già stati risarciti dall’azienda ospedaliera prima dell’inizio del processo.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com