Eventi e cultura
10 Aprile 2019
Il Cpia studia l’evoluzione urbanistica della città all’Archivio Storico Comunale

Alla scoperta del quartiere Giardino, promessa ‘verde’ non mantenuta

di Redazione | 2 min

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All’Archivio Storico Comunale di Giuoco del Pallone 8, giovedì 11 aprile (inizio ore 15), gli studenti della classe I° livello del Cpia di Ferrara saranno i protagonisti di un laboratorio, curato da Corinna Mezzetti, volto alla scoperta della città estense, con particolare riferimento al quartiere Giardino, attraverso la sua evoluzione urbanistica.

L’incontro è parte dell’ampio ventaglio di attività promosse da “Il Giardino del mondo”, progetto vincitore del concorso “Io amo i beni culturali” edizione 2018, bandito da Ibacn Emilia-Romagna.

I ragazzi seguiranno le vicende urbanistiche ed edilizie della città estense attraverso la visione di piante originali, carte e corrispondenza dell’epoca seguendo, passo dopo passo, la nascita di un quartiere che prende forma nel volto novecentista delle sue architetture, che ancora oggi lo caratterizzano.

Le antiche piante e i documenti conservati in archivio saranno le tracce per farsi guidare in un viaggio nel passato di Ferrara: dal primo nucleo del VII secolo alla città lineare lungo il Po di Volano nel X secolo, dall’espansione verso nord con la costruzione della nuova Cattedrale nel 1135, all’Addizione di Borso del 1451 che ingloba entro le mura l’antica isola di Sant’Antonio, fino all’Addizione erculea del 1492 che espande il perimetro cittadino aprendo allo sviluppo rinascimentale della città.

Nel quadro dell’evoluzione urbanistica di Ferrara, l’incontro metterà a fuoco la storia e le grandi trasformazioni che hanno interessato l’angolo sud-occidentale della città, oggi occupato dal quartiere Giardino. Tra Medioevo e Rinascimento, l’area era occupata in parte da una grande isola interna del Po, su cui gli Estensi costruirono la delizia del Belvedere; il Castel Tedaldo di età canossana, palazzi nobiliari e chiese, la delizia estense della Castellina punteggiavano la porzione cittadina affacciata sul fiume.

Con l’arrivo del Papa a Ferrara nel 1598, il quartiere venne raso al suolo e destinato alla costruzione della Fortezza pontificia, che dominò il tessuto urbano fino al 1859, quando i Ferraresi ne avviarono la demolizione. La grande piazza d’Armi di metà Ottocento, animata da corse di cavalli, gare sportive ed esercitazioni militari, divenne un’occasione urbanistica cui l’amministrazione municipale dedicò progetti ed energie nei primi decenni del Novecento. Dal piano regolatore di Ciro Contini (1911-15) e via lungo le varianti e le trasformazioni che tradussero i progetti in realtà, prese forma il nuovo quartiere.

Un grande giardino avrebbe dovuto rappresentare l’anima verde del nuovo spazio cittadino, ma il parco non venne realizzato, se non ridotto ad una piccola area oggi intitolata a Giordano Bruno. Il nome che ancora oggi viene dato al quartiere rimane a memoria di una promessa “verde” purtroppo non mantenuta.

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